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Fondazione Brescia Musei è stata premiata a Roma, alla sala Spadolini del Ministero della Cultura, alla presenza del sottosegretario di Stato Gianmarco Mazzi.
Il progetto che le ha consentito di aggiudicarsi il terzo posto tra i vincitori dell’ottava edizione del Concorso Art Bonus, è stato realizzato in collaborazione con il Comune di Brescia e con il Comune di Gussago per il restauro del dipinto “Veduta del giardino della villa Richiedei” di Angelo Inganni.

L’opera, concessa da Fondazione Brescia Musei in comodato d’uso al Comune di Gussago per i prossimi anni, è stata restaurata da Paola Abeni e Monica Guerra per la mostra Angelo Inganni tra Brescia e Gussago (1850 – 1880)nello spirito di Gussago, a cura di Luciano Anelli e Federico Troletti (Catalogo Compagnia della Stampa), allestita in San Lorenzo a Gussago dal 23 settembre 2023 al 7 gennaio 2024.

L’opera

Il dipinto “Veduta del giardino della villa Richiedei” di Angelo Inganni è un vero e proprio unicum nella tradizione pittorica lombarda, se non addirittura italiana, dell’Ottocento. Fu esposto a Brera nel 1859 dopo che già una versione precedente del soggetto era stata presentata all’esposizione milanese del 1845. Nell’ampia tela l’aspetto vedutistico e prospettico, rilevabile nella descrizione del giardino all’italiana, si fonde con il naturalistico paesaggio del colle della Santissima, ricoperto di vigne. Alla neogotica residenza gussaghese dell’Inganni corrisponde in basso, prospiciente il parterre, la prospettiva moresca edificata nel 1836 da Rodolfo Vantini, in seguito ampiamente rivisitata. Il giardino è animato da eleganti personaggi, a passeggio o in piccoli gruppi di conversazione, ritratti durante un ricevimento offerto dal padrone d casa, Paolo Richiedei, riconoscibile sulla sinistra nell’atto di accogliere l’arrivo di una dama giunta in carrozza.

In primo piano è seduto l’anziano pittore Luigi Basiletti e accanto a lui lo stesso Inganni, che si autoritrae nell’atto di schizzare la veduta del giardino. Nella signora lì a fianco con un ombrellino da passeggio è da riconoscere la moglie dell’artista, Amanzia Guérillot.
La rappresentazione dell’ospitale cenacolo di Paolo Richiedei rimanda alla tradizione delle conversation pieces della tradizione inglese, alla quale si sovrappone la tradizione bresciana della pittura di paesaggio, incarnata in particolare da Luigi Basiletti. A lui rimanda anche la descrizione dello spazio naturale come un grande giardino umanizzato.
A parte i precedenti pittorici e i significati narrativi, per altro non del tutto chiariti dagli studi, rimane la sorprendente monumentalità dell’opera, che presenta dimensioni abitualmente riservate ai soggetti di storia e alle scene sacre. Con la grande tela, Inganni seppe superare i limiti imposti dal genere del paesaggio, dando vita a una vera e propria celebrazione della società bresciana di metà Ottocento.

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