Condividi
Chiudi
Sabato 11 aprile l'ultimo degli incontri dedicati alla danza in relazione con le altre arti, organizzati da Container12, con la collaborazione di Comune di Brescia e Fondazione Brescia Musei. Francesca Pedroni, critico di danza e curatore della rassegna, parlerà di Carolyn Carlson, danzatrice e coreografa, figura cardine della danza del Novecento. Ingresso libero.

Sabato si terrà l’ultimo appuntamento del ciclo di incontri Dance Insights, dedicato alla danza in relazione con le altre arti, organizzati da Container 12, con la collaborazione di Comune di Brescia e Fondazione Brescia Musei, e affidati alla curatela di Francesca Pedroni, critico di danza del quotidiano «iI manifesto», autrice e regista per Classica HD (Sky, canale 138) e docente di Storia della danza e del balletto alla Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala.Gli incontri sono partiti da una riflessione a più voci su quali siano le relazioni che la danza, nella sua molteplicità di percorsi, instaura con il paesaggio. Paesaggio culturale, spazio abitato dal danzatore, ambiente naturale, civilizzato, tecnologico, ma anche paesaggio fisico, inerente alla qualità del movimento e allo stato del corpo. Un percorso attraverso cui interrogarsi su come la danza, nel suo confrontarsi con le possibili declinazioni dell’idea stessa di paesaggio, si relazioni con la scena, la musica, il cinema, l’architettura. Sguardi incrociati sullo spettacolo dal vivo ideato per il teatro o altri spazi, ma anche esperienze nate per presentarsi al pubblico come performance, installazione, film.11 aprile 2015 ore 11.30 | Museo di Santa Giulia Carolyn Carlson, per un’ecologia della scenaCon Francesca PedroniIngresso liberoDanzatrice e coreografa trasformista, pedagoga, grande solista, Carolyn Carlson è una figura cardine della danza del Novecento. Un fisico da manuale che la fece diventare alla fine degli anni Sessanta la figura simbolo della compagnia del visionario coreografo americano Alwin Nikolais, Carlson, cresciuta in California, sulle rive dell’oceano, ma di origini finlandesi, ha sempre considerato la natura elemento portante del suo pensiero. Le sue creazioni, il suo sguardo sull’arte, il suo modo di lavorare nella danza parlano di una visione panica del rapporto tra uomo e universo che si traduce in una ipnotica ecology of stage (ecologia della scena) nella quale il paesaggio non è mai sfondo, ma condivisione con l’ambiente. Un affondo nell’arte di un grande maestro, attraverso titoli immaginifici come Blue Lady, Eau, Signes, Synchronicity.FRANCESCA PEDRONIGiornalista e critico di danza del quotidiano Il manifesto, è consulente per la danza, e autore e regista del canale televisivo Classica HD (Sky, canale 138), dove cura dal 2007 la serie di programmi “Danza in Scena” dedicata a grandi artisti della scena italiana e internazionale tra cui Alwin Nikolais, Bill T. Jones, Virgilio Sieni, Carolyn Carlson, Pina Bausch, William Forsythe, Roberto Bolle. È docente dal 2001 di Storia del balletto e della danza alla Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala e docente ospite al MEC, Master Eventi Culturali dell’ALMED Alta Scuola Media Comunicazione e Spettacolo Università Cattolica di Milano. Tra le sue pubblicazioni la monografia Alwin Nikolais per i tipi dell’Epos di Palermo, e Album di compleanno – 1813 – 2013 La Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala (Tita, 2013), da cui è nata l’omonima mostra realizzata con il sostegno dell’Accademia e dalla Fondazione Bracco. Per maggiori informazioni www.container12.it