Almost nothing. cern: la scoperta del futuro
ALTRE VISIONI
Se vi siete mai chiesti dove siano state concepite alcune fra le innovazioni tecnologiche più importanti per l’uomo, la risposta è servita: in una caffetteria. In particolare, nella caffetteria del CERN, l’Organizzazione europea per la ricerca nucleare. Sul confine tra la Francia e la Svizzera, il CERN non è solo il più grande laboratorio al mondo di fisica delle particelle, ma una vera e propria cittadella, dove menti brillanti da tutto il mondo si confrontano ogni giorno per cambiare, letteralmente, le sorti dell’umanità. Dagli aneddoti sulle scoperte più audaci – come una cosetta che si chiama Internet – alla formazione della prima girl-band famosa in rete (Les Horribles Cernettes, ça va sans dire), Almost Nothing osserva con passione e ironia una comunità scientifica al lavoro. La regista Anna De Manincor, del collettivo artistico bolognese ZimmerFrei, racconta questo luogo, che si estende per diversi chilometri e conta una popolazione di circa diecimila persone, come fosse una città.
"Più che la replica di un modello di società utopica, oppure la morte di una utopia, Almost Nothing è soprattutto un documento sulla consapevolezza del fatto che c’è qualcosa che ci sfugge, sulla concezione del tempo come un ente estraneo e organico che segue il proprio ritmo, sulle idee che si perdono nel flusso quotidiano e rischiano sempre di morire prematuramente. Alla fine, il CERN è un luogo fatto di contrasti, di scoperte e frustrazioni, di luce e buio, di movimenti meccanici ed emozioni umane. Un posto che al di là di tutto sempre va avanti, come il documentario, verso una nuova idea di cinema, di mondo, di futuro". (Paula Frederick, SentieriSelvaggi.it)
INGRESSO A BIGLIETTO UNICO: 5 euro