Un film di
Stephan Komandarev
Con
van Barnev, Georgi Kadurin, Borisleva Stratieva, Anna Komandareva, Vassil Vassilev
Genere
Drammatico
Durata
103'

PSICOANALISI AL CINEMA

Road movie ambientato nella distopica Bulgaria degli anni Duemila, un paese in cui regna l'ottimismo poiché tutti i realistici e i pessimisti se ne sono andati. Durante un incontro con il suo banchiere, un piccolo imprenditore che per mantenersi fa l'autista di taxi, scopre che la tangente che dovrà pagare per ottenere il prestito è raddoppiata. E il Consiglio etico che ha revisionato la sua denuncia per estorsione ora vuole la sua parte. L'uomo, esasperato, spara quindi al banchiere e poi rivolge l'arma verso se stesso. L'incidente suscita il dibattito nazionale nelle radio che parlano di quanto la disperazione sia dilagante nella società civile. Nel frattempo, cinque tassisti e i loro passeggeri si muovono nella notte, ognuno in cerca di un modo per andare avanti.

Lo spaesamento, la difficile decodifica del futuro, la precarietà esistenziale diffusa (e condivisa) segnano a fondo il film di Komandarev, che concede a sé (e ai suoi personaggi) un alito di speranza solo laddove mette in scena una figura, come quella del passeggero-chirurgo, in procinto di emigrare. “Solo gli ottimisti restano in Bulgaria, perché pessimisti e realisti se ne sono già andati”, dice proprio quest’ultimo personaggio in un significativo dialogo: affermazione che porta a pensare che il regista, a dispetto della cupezza del suo film, faccia parte della prima categoria. Un’ipotesi paradossale, ma in fondo confermata dalla chiusura nel segno del bianco neutro della neve, e di una riappropriazione di spazi e luoghi che è anche proposito (embrionale ma significativo) di resistere. (Marco Minniti, Quinlan.it)

Evento all'interno del cartellone del Festival della Cultura Psicologica. Intervengono per un dibattito in sala il Dott. Vincenzo Greco, e il dott. Fabio Benini, psicoanalisti SPI e il critico cinematografico Massimo Morelli.

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