Un film di
Todd Phillips
Con
Joaquin Phoenix, Robert De Niro, Zazie Beetz, Frances Conroy, Marc Maron
Genere
Drammatico
Durata
122'

La storia sulle origini di uno dei più famosi super-cattivi della casa di fumetti DC Comics, il Joker. Clown di giorno, il fragile e psicologicamente instabile Arthur Fleck aspira a essere un comico di cabaret. Purtroppo per lui è lo zimbello di tutti e quando prova a cimentarsi con la comicità non è in grado di suscitare la benché minima risata. Prigioniero di un’esistenza ciclica, tra apatia e crudeltà, Arthur entra in una dimensione sempre più sfalsata, convinto di diventare famoso e di essere ospitato in tv, nel programma del celebre presentatore Murray Franklin. Sprofonderà nella follia, fino a trasformarsi nel Principe del Crimine.

Quando nelle sale arriva un film evento come è Joker di Todd Philips, la cui natura fluida rispecchia in pieno quella del cinema, questo ecosistema già bollente esplode e, invece di collassare su se stesso, si espande in modo incontrollabile, tanto da toccare, in maniera più o meno invadente, altre galassie vicine e lontane.
Joker è un film complesso, per il quale Phillips decide di prendere un personaggio che da sempre smuove tantissimo, perché la nemesi di Batman ha tanta letteratura dietro, come e quanta ne ha il Cavaliere Oscuro, e di renderlo protagonista di un film di analisi interiore, per di più affidando il ruolo a Joaquin Phoenix, il quale ne fa un ritratto talmente reale da essere impossibile non prenderlo in considerazione, liberandone così l’enorme potenziale. Quello che si crea viene chiamato da illustri scienziati e pensatori contemporanei “effetto domino diversificato ad ampio raggio“. […] Phoenix perde 25 kg, si guarda il Mago di Oz, passa una quantità innumerevole di tempo a studiare i comportamenti delle persone affette da schizofrenia e compie un miracolo recitativo. Impresa che non passa per le azioni elencate, ma dalla capacità di portare nel mondo reale il personaggio, di entrare nella sua mente, di ricreare la sua attitudine, il suo disagio, il suo fascino perverso e anche di farci intravedere la sua umanità. ( Jacopo Fioretti, Cinematographe.it)

Proiezioni in lingua originale sottotitolate.

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