Un film di
Guillaume Senez
Con
Romain Duris, Laure Calamy, Laetitia Dosch, Lucie Debay, Basile Grunberger
Genere
Drammatico
Durata
98'

Olivier è caporeparto in un’impresa della grande distribuzione: attivo nel sindacato, è un riferimento per tutti i colleghi operai e magazzinieri. Sposato con Laura, Olivier ha due figli ma è un padre (e un marito) molto assente. Dedica tutto se stesso alla lotta contro le ingiustizie sul posto di lavoro insieme ai suoi compagni. Finché un giorno Laura abbandona il tetto coniugale, lasciandolo solo insieme ai due bambini, Elliot e Rose. Da questo momento la sua vita cambierà e, aiutato anche dalla sua famiglia, cercherà di trovare un nuovo equilibrio tra i bisogni dei figli, la vita quotidiano e il suo lavoro.

Presentato come Evento Speciale alla Semaine de la Critique del Festival di Cannes, vincitore del Premio del Pubblico e del Premio Cipputi all’ultimo Torino Film Festival e candidato a due César (migliore attore protagonista e miglior film straniero), Le nostre Battaglie e un film che si interroga sulla precarietà lavorativa lasciando fuori campo la componente operaista e concentrandosi sugli effetti familiari e affettivi.
“Mentre preparavo ‘Keeper’, il mio primo lungometraggio – spiega il regista – mi sono separato dalla madre dei miei figli. Come accade a Olivier nel film, ho imparato a vivere da solo con loro, a guardarli, ad ascoltarli e a capirli. È stato un periodo fondamentale per me, sia come uomo sia come cineasta. Mi sono chiesto che cosa sarebbe successo se mi fossi ritrovato completamente solo, vedovo o abbandonato. La risposta è semplice: non sarei riuscito a trovare un equilibrio stabile tra la mia vita professionale e quella famigliare. Conosco numerose coppie che fanno fatica ad arrivare a fine mese. Lavorano tutti e due, ma la loro situazione resta precaria, fragile, simile a un castello di carte: se togli un elemento, tutto crolla. Era importante che scrivessi di questo tema, di questa armonia così difficile da preservare, di una prospettiva che è sì economica, ma soprattutto emotiva”. (Il regista Guillaume Senez)

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