Un film di
Jim Jarmusch
Con
Steve Buscemi, Joe Strummer, Nicoletta Braschi, Yûki Kudô, Elizabeth Bracco
Genere
Drammatico
Durata
103'

Un film scritto e diretto da Jim Jarmusch, in cui si dipanano tre vicende, tutte ambientate nella cittadina americana di Memphis. Ogni episodio è collegato all’Arcade Hotel, un albergo fatiscente presidiato dal portiere notturno e dal facchino, dove i personaggi di ogni storia trascorrono una notte. Nella prima storia, Lontano da Yokohama, i protagonisti sono Mitsuko e Jun, una giovane coppia di giapponesi. I due, grandi appassionati della musica rock’n’roll, si fermano a Memphis durante un lungo viaggio per gli States per rendere omaggio alla memoria di Elvis Presley. La seconda vicenda s’intitola Un fantasma. La vedova italiana Luisa si ritrova bloccata a Memphis mentre cerca di riportare la salma del marito in patria. La donna condivide la sua stanza d’albergo con Dee Dee, una ragazza che ha appena rotto col fidanzato e medita di lasciare per sempre la città. Ma durante la notte, Luisa viene svegliata dall’apparizione di Elvis Presley. L’ultimo episodio, Perduti nello spazio, narra le vicende di Johnny (Joe Strummer), soprannominato Elvis per la sua acconciatura. Arrabbiato per aver perso il posto di lavoro e la fidanzata Dee Dee, l’uomo si reca in un bar dove si ubriaca e tira fuori una pistola. Dopo aver lasciato il posto assieme all’amico Will Robinson e a Charlie, il fratello della sua ex ragazza, si dirige a un negozio di liquori con l’intenzione di derubarlo. Ma durante la rapina Johnny spara al commesso: temendo le conseguenze del gesto, i tre decidono di recarsi all’Arcade Hotel per trascorrervi la notte.

«Nei miei film ci sono spesso personaggi americani in contrasto con personaggi di altre provenienze, c’è sempre questa doppia prospettiva, avere questi due lati della medaglia mi fa sentire abbastanza distaccato da poter costruire la storia che voglio. La ragione per cui alcuni personaggi sono stranieri però è inconscia, non lo pianifico, scrivo i personaggi pensando ad attori e amici con i quali voglio lavorare e molti di loro sono stranieri. A quel punto mi serve una storia che possa incorporarli tutti, americani e non. Tuttavia io mi sento anche un po’ lontano dall’America e non del tutto americano, e anche questo entra nei miei film. Comunque, non inizio mai dalla storia per fare i miei film. Il che è abbastanza evidente, visto che la linea narrativa dei miei film non è mai molto forte o drammatica. Sono molto semplici». (Jim Jarmusch)

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