Nina
PRIMA VISIONE
La vicenda nasce da una scusa. Dal caso. Il suo migliore amico le chiede un favore: prendersi cura di Omero, il cane depresso dei genitori. La ragazza accetta, trasferendosi nella casa di famiglia dell’amico. Un quartiere sconosciuto, abbagliante, fuori scala: l’Eur. Qui le persone appaiono e scompaiono. Qui ogni cosa è all’apparenza immobile, ogni spazio un deserto disabitato. Eppure, da questo momento in poi, per la ragazza inizia un periodo nuovo, magico,fatto di incontri. Una serie di personaggi perennemente in bilico tra il miraggio e la realtà costellano questa strana estate. Si parte dalla realtà per raccontare i desideri, le fantasie, la poesia. Delle cose e delle persone. Per scoprire che in un’estate divisa tra chi parte e chi resta, c’è chi non parte e non resta. Quelli come Nina, che vede la realtà per trasformarla in immaginazione.
Esemplare la scelta dell’EUR come location, con i suoi deserti marmorei, i bianchi accecanti e le penombre pesanti, gli spazi imperiosi. Una location metafisica e innaturale dove tra gli abbaglianti monumenti del regime le persone appaiono come microscopici fantasmi e tutto sembra immobile e immutabile come in un’opera di De Chirico.