Un film di
Cristina Gallego, Ciro Guerra
Con
Carmiña Martínez, José Acosta, Jhon Narváez, Natalia Reyes, José Vicente
Genere
Drammatico
Durata
124'

FILM IN PRIMA VISIONE

Le origini del narcotraffico in Colombia attraverso la storia epica di una famiglia indigena wayuu di semplici pastori diventati esperti uomini d'affari. Grazie alla marijuana, la matrona Ursula, l'audace Raphayet e la bella Zaida scopriranno la ricchezza, ma anche i risvolti tragici di questa guerra per controllare l'attività illegale. Una lotta fino all'ultimo respiro, che tra avidità e sete di potere, metterà a rischio le loro vite, la loro cultura e i loro riti ancestrali. Oro verde è un film antropologico che si trasforma inaspettatamente in un gangster movie seguendo la disgregazione di un popolo nel passaggio da un'economia arcaica a una di tipo capitalistico.

Costruito in cinque canti, Pájaros de verano (questo il titolo originale) si rivela un'opera sorprendente e atipica, che lavora su forti contrasti (personalità molto terra-terra e cosmogonia complessa, economia rurale e capitalismo moderno, il rispetto dei legami familiari e le derive del potere, gli uomini in primo piano e le donne che tengono le redini, la realtà e i sogni, ecc.). Un cocktail che non vuole ostentare la violenza, al contrario, bensì disegnare nel tempo il ritratto di un sistema che supera i suoi iniziatori e distrugge le loro radici. E se questa affascinante parabola, dotata di una bella messa in scena, a volte pecca un po' di teatralità shakespeariana ed eccessiva ritualità e di un ritmo leggermente irregolare, l’insieme dimostra, dopo l'affascinante El abrazo de la serpiente, che Ciro Guerra (questa volta ufficialmente associato alla regia alla sua complice Cristina Gallego) ha, quanto a qualità, più di una corda al suo arco. (Fabien Lemercier, Cineuropa)

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