Un film di
Alessandra Galletta
Con
Francesco Vezzoli, Simon Waldvogel
Genere
Documentario
Durata
75'

ALTRE VSIONI

Cantore della cultura pop, sperimentatore di materiali, talento incontrastato della video-art, il bresciano Francesco Vezzoli è uno degli artisti contemporanei italiani più affermati a livello internazionale. Le sue opere viaggiano in tutto il mondo, rifrangendo la complessità stilistica e concettuale di chi le ha create. In questo film, Vezzoli si racconta e si lascia raccontare, tra tecnica e ispirazione, luoghi dell'anima e incontri con artisti disparati tra cui Lady Gaga e Iva Zanicchi. Un percorso psichedelico nella mente di un creatore e un'occasione per scoprire lati nascosti della sua opera.

Note di regia
Il Francesco Vezzoli pubblico
La sua agenda sembra il Who's Who dell'anno, i suoi referenti sono tutti numero uno nel proprio settore: moda, cinema, editoria, arte contemporanea, spettacolo, politica, filosofia, teatro…
Si dice seduca con i fiori, con i soldi, con le sue arti persuasive, col suo carisma.
Che sia sostenuto dalla moda italiana, che sia sostenuto dalle ricche e potenti signore dei salotti romani, che appartenga all'ambita lobby del collezionismo americano, che compiaccia le istanze passatiste dei potenti della terza età… Si dice anche che si sia fatto da solo, che non segua le logiche consuete dell’arte contemporanea, ma che ami trasgredirle, collaborando con le menti più vivaci e visionarie di ogni campo, senza calcoli e ipocrisie.
E ancora “vive a Londra”, “ma no… a Los Angeles!”, “ma no, ha casa a Torino”… Un documentario che si fa da solo, basta accendere la telecamera mentre Vezzoli vive.

Il Francesco Vezzoli privato
Francesco ha pochi amici, tutti fidatissimi e stretti collaboratori.
Non ha casa, non ha auto, non ha nemmeno un frigorifero.
Vive metà della sua vita sulla scena internazionale, e l'altra metà a guardare Maria De Filippi o la trasmissione ‘Affari tuoi’ su Rai Uno, scegliendosi di volta in volta, con attenzione, la compagnia che preferisce.
Viaggia da un continente all'altro solo con bagaglio a mano e trova al suo arrivo abiti scelti in precedenza, che viaggiano separatamente, confezionati e consegnati per lui dalle più importanti Maison.
Il segreto del successo di Francesco Vezzoli è la sua lucida determinazione: l'inarrestabile progressione della sua luminosa carriera è visibile a chiunque, per questo suscita energiche reazioni sia a favore che contrarie.
Si preoccupa della protezione costante del suo tempo, che impiega al cento per cento nel raggiungimento dei suoi inarrestabili obiettivi e nella protezione della sua vita privata, semplice e solitaria, perfetto contrappunto della frenetica vita professionale.
Nulla può rallentare questo flusso, e non si lascia distrarre che per pochi secondi.
Nemmeno se stanno girando un documentario su di lui.

La chiave narrativa del documentario
In qualsiasi linguaggio video tu voglia tradurre e raccontare il suo lavoro, lui l'ha già fatto prima di te, e spesso anche meglio.
Questo non è affatto usuale tra gli artisti, che di solito non si domandano la resa mediatica delle loro immagini: Vezzoli, invece, sì.
La resa mediatica del suo lavoro ne è addirittura parte integrante, fin dal concept iniziale.
È impossibile quindi raccontare l'opera di Vezzoli meglio di quanto l'opera di Vezzoli si stia già raccontando da sola.
Quando il linguaggio artistico che vuoi raccontare si esprime già attraverso tutti i linguaggi possibili e ha già utilizzato quello della moda, dell'arte, della tv, della pubblicità, del cinema, della performance, e addirittura dell'Impero Romano… allora ti trovi in un bel guaio narrativo.
L'unica via di scampo resta l'effetto boomerang, rispondere ad un cortocircuito con un cortocircuito a sorpresa. (Alessandra Galletta)

Trailer

video
Fondazione Brescia Musei