Un film di
Alfonso Cuarón
Con
Yalitza Aparicio, Marina de Tavira, Marco Graf, Daniela Demesa, Diego Cortina Autrey
Genere
Drammatico
Durata
135'

IL GIARDINO DELL'EDEN – FUTURE VISIONI Castello di Brescia

Messico, 1970. Roma è un quartiere medioborghese di Mexico City che affronta una stagione di grande instabilità economico-politica. Cleo è la domestica tuttofare di una famiglia benestante che accudisce marito, moglie, nonna, quattro figli e un cane. Cleo è india, mentre la famiglia che l'ha ingaggiata è di discendenza spagnola e frequenta gringos altolocati. I compiti della giovane domestica non finiscono mai, e passano senza soluzione di continuità dal dare il bacio della buonanotte ai bambini al ripulire la cacca del cane dal cortiletto di ingresso della casa: quello in cui il macchinone comprato dal capofamiglia entra a stento, pestando i suddetti escrementi. Perché nel Messico dei primi anni Settanta tutto coesiste: la nuova ricchezza come la merda degli animali da cortile, il benessere ostentato dei padroni e la schiavitù "di nascita" dei nullatenenti. Tutto convive in un sistema contradditorio ma simbiotico in cui le tensioni sociali non tarderanno a farsi sentire, catapultando il recupero delle terre espropriate in cima all'agenda dei politici in cerca di consensi. Cuarón ci racconta un’epica storia della vita quotidiana mentre ci culla inoltre in una vasta esperienza cinematografica, in cui il tempo e lo spazio respirano e si rivelano maestosamente. Girato in un bianco e nero mozzafiato, e arricchito da un design sonoro che rappresenta qualcosa di nuovo nel cinema, giudicato da molti un lavoro davvero visionario. ROMA è il primo film che Cuarón ha girato nel suo paese natale dopo Y Tu Mamá También ed era deciso a farne un’esperienza essenzialmente messicana. “È stato profondamente liberatorio girare un altro film nella mia lingua madre” ha affermato. “Lo spagnolo che parliamo noi è chilango, con il tipico accento degli abitanti di Città del Messico. Sogno in chilango, è per me assolutamente naturale ed istintivo. Nel film ho voluto recuperare una certa sottigliezza linguistica di quel periodo”. Per il casting sono state intervistate migliaia di persone e a quelle selezionate da Cuarón è stato chiesto di parlare di sé in una breve video-intervista. La troupe era molto perplessa riguardo alla procedura perché era piuttosto peculiare il fatto che gli attori dovessero assomigliare quasi perfettamente alle persone reali che avrebbero interpretato. La produttrice Gabriela Rodríguez conferma: “Abbiamo svolto un’enorme ricerca per i personaggi principali, che sono basati su persone che Alfonso ha conosciuto in oltre 50 anni. Era una parte molto importante del processo narrativo che dovevamo creare cogliere la somiglianza perfetta”. Cleo è interpretata da Yalitza Aparicio, una ragazza senza esperienza di recitazione scoperta da un meticoloso casting director in un villaggio rurale nello stato messicano di Oaxaca. “Tutto il personale del casting è andato di villaggio in villaggio ed è così che abbiamo trovato Yalitza. Le ho chiesto chi fosse la sua migliore amica e Yalitza ci ha presentato Nancy García che, a sua volta, impersona Adela, la sua migliore amica nel film”, spiega Cuarón. Il viaggio a Città del Messico per le riprese è stata la sua seconda visita di Yalitza alla capitale. “Non è un’attrice professionista ma è l’attrice più sorprendente con cui abbia mai lavorato”, sostiene Cuarón. “Yalitza era Yalitza, ma in qualche modo trasmetteva qualcosa di diverso. Ha imparato a recitare la parte studiando i gesti e i minimi particolari. Senza Yalitza, il film sarebbe miseramente fallito”.

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