Dal 18 Dicembre 2019 a 22 Marzo 2020

Il più grande esponente in area lombarda della pittura neoclassica ospite d’eccezione nelle sale della Pinacoteca Tosio Martinengo.

Il progetto

Terza tappa del progetto PTM Andata e Ritorno che ha accolto, presso le sale della Pinacoteca Tosio Martinengo, un gruppo di cinque disegni di Andrea Appiani, pittore ad oggi considerato il più grande esponente in area lombarda della pittura neoclassica.

Il cospicuo numero di opere riferite all’artista che figurano oggi nelle collezioni bresciane risale quasi interamente alla collezione del conte Paolo Tosio che, dotato di un gusto classicista e di uno spiccato interesse nei confronti delle manifestazioni artistiche a lui contemporanee, acquistò un significativo gruppo di dipinti, disegni e incisioni, che documentano le diverse tappe della maturazione stilistica del pittore.

Nucleo di disegni

Entro l’ampia produzione grafica dell’artista si delinea con evidenza un nucleo di disegni raffiguranti nello specifico soggetti femminili, alcuni dei quali sono stati appunto esposti nelle sale della Pinacoteca per la terza tappa di PTM A/R, e le cui caratteristiche formali furono ben sintetizzate già dal primo biografo dell’artista, Giuseppe Beretta (1848): “i volti femminei sono celestiali, inesprimibili; rapiscono con un fascino di dolcezza; hanno soffio di vita, uno spirito che pare agisca”. I cinque studi di teste femminili corrispondono a momenti diversi all’interno dell’articolato processo creativo di Appiani, ma sono tutti caratterizzati dall’attenzione nei confronti della luce. L’impiego di tre colori (la matita, il gessetto bianco e la sanguigna) appare una scelta tecnica funzionale al raggiungimento degli effetti di leggerezza e fusione che l’artista ricercava soprattutto nella resa degli incarnati.

PTM Andata e Ritorno

PTM Andata e Ritorno è il progetto di Fondazione Brescia Musei che trasforma le “partenze” collegate alle richieste di prestito in “arrivi” di opere ospiti: un’occasione per accogliere nelle sale della nuova Pinacoteca capolavori che dialoghino con la collezione permanente.

I disegni di Appiani non provengono da una richiesta di prestito ma dal Gabinetto Disegni e Stampe dei Musei Civici di Brescia, le cui raccolte non possono essere esposte in modo continuativo per ragioni di conservazione. In assenza quindi delle sculture di Thorvaldsen e della Ebe di Gaspare Landi, prestate alla mostra “Canova e Thorvaldsen. La nascita della scultura moderna” alle Gallerie d’Italia a Milano, la sala XX della Pinacoteca ha accolto per alcuni mesi questi disegni, che si trovati affiancati ai due dipinti di Appiani, la Toeletta di Giunone e la Madonna in adorazione del Bambino, che costituiscono parte del percorso museale permanente.

L’iniziativa – resa possibile grazie allo straordinario lavoro di restauro realizzato da Licia Zorzella, che ha permesso il recupero della bellezza dei disegni dell’artista, e per cui si ringrazia Intesa Sanpaolo – si delinea così come un’altra delle tante tessere che restituiscono lo straordinario mosaico del collezionismo bresciano del XIX secolo.

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