Barbiana ’65
08 Febbraio 2018 - 20:45
IL CINEMA E DIO 2018
Un documentario su don Lorenzo e i suoi ragazzi di Barbiana, che nasce dal recupero del materiale girato da Angelo D'Alessandro nel dicembre 1965 a Barbiana, ritrovato dal figlio Alessandro dopo la morte del padre. È l'unico documento esistente con don Milani in scena. È lo stesso don Lorenzo che narra, che parla, che spiega. Il regista D'Alessandro, l'unico a cui Don Milani concesse di effettuare delle riprese della vita nella sua scuola per lasciare un documento ai suoi ragazzi, era salito a Barbiana per un'inchiesta sull'obiezione di coscienza a cui si era aggiunta la voce di Don Lorenzo. Il filmato originale dell'epoca mostra alcuni momenti e aspetti fondamentali della Scuola di Barbiana: la scrittura collettiva, la lettura dei giornali, i ragazzi più grandi che insegnano a quelli più piccoli. Ma c'è anche il lavoro manuale svolto dai ragazzi (o la loro partecipazione alla Messa, in cui vediamo Don Milani sull'altare celebrare ma solo "per finta", per la macchina da presa, dopo una scelta consapevole e condivisa con il regista). Intorno a queste immagini del 1965 si sviluppa il racconto con le testimonianze di Adele Corradi, l'insegnante che ha vissuto l'esperienza di Barbiana con Don Lorenzo, di Beniamino Deidda, ex Procuratore Generale di Firenze che dopo la morte di Don Lorenzo ha continuato a insegnare ai ragazzi della scuola di Barbiana, e Don Luigi Ciotti. Scuola, Costituzione e Vangelo sono i tre pilastri su cui si sviluppa il pensiero milaniano, che trova il suo culmine nella lettura che Don Lorenzo fa davanti alla macchina da presa della sua Lettera ai Giudici, il testo scritto per difendersi dalle accuse di Apologia di reato nel processo che lo attende a Roma. Il filmato restituisce dunque con grande forza la voce e l'immagine di un uomo che oggi più che mai ripropone con forza il tema della coscienza e dell'obbedienza, della giustizia e della solidarietà, della scuola che deve permettere a tutti di diventare sovrani di sé stessi.
Evento organizzato da Vita consacrata della Diocesi di Brescia. Ingresso gratuito fino ad esaurimento dei posto disponibili. Non è possibile la prenotazione dei posti.