Cinema (di)vino
Dal 10 Agosto 2023 a 24 Agosto 2023
Come il cinema e il vino raccontano il territorio e la vita: 2 proiezioni e 1 incontro con il critico a L'Eden d'estate
Info
Una rassegna di documentari, film di finzione, incontri con critici cinematografici e protagonisti del mondo enologico per un percorso di “degustazione” tra cinema e vino, alla scoperta di analogie e differenze tra il nostro territorio e il panorama internazionale.
Per ciascun film, un abbinamento enologico, talvolta esplicito talvolta evocativo, proposto da una cantina del territorio Bg-Bs: un invito al turismo lento e alla filiera corta, accompagnato da proiezioni, incontri con i protagonisti e degustazioni delle eccellenze vitivinicole del territorio. Una proposta che si inserisce perfettamente nel Cammino Bergamo-Brescia, a unire le città (come due stazioni di partenza e arrivo) e a favorire la scoperta dei luoghi che, nel mezzo, producono e tramandano competenze e “saper fare”.
Il cinema ha spesso incrociato il mondo del vino, in un reciproco abbraccio appassionato. Sono tantissimi i registi e gli attori (ma in generale i personaggi del mondo dello spettacolo) che hanno deciso di investire nel settore vinicolo, cimentandosi con successo nell’arte della produzione di vino in Italia e in giro per il mondo, spesso legando il proprio nome a una cantina. In Italia, è il caso di Lina Wertmulller (che produceva bollicine proprio qui, nella nostra Franciacorta) e Gianmarco Tognazzi (che con la sua Tognazzi Amata, a Velletri, rende omaggio al padre e ad Amici miei con i vini Tapioco, Come se fosse, Antani, Conte Mascetti). E tantissimi altri tra la California, la Francia, l’Australia e la Nuova Zelanda: Francis Ford Coppola, Kurt Russel, Brad Pitt e Angelina Jolie, Kate Hudson, Drew Barrymore, Kyle MacLachlan, Sam Neill, Gerard Depardieu, Carol Bouquet.
Il cinema è inoltre ricchissimo di citazioni enoiche, a partire da due par excellence: lo champagne (Bollinger e Dom Pérignon) per James Bond – Agente 007 e il Montrachet in La finestra sul cortile (d’altra parte è noto che Sir Alfred Hitchcock, oltre a essere un goloso di prima forza, fosse anche un appassionato di vino con una cantina impressionante, in cui la Romanée-Conti era una presenza costante); senza dimenticare Woody Allen, che spesso nei suoi film usa il vino come status symbol: lo Château Margaux in Misterioso omicidio a Manhattan, l’Haut Brion in Midnight in Paris, il Puligny-Montrachet in Match Point.
Gli 11 film selezionati per la rassegna estiva, e che pure appartengono a epoche diverse (al punto che alcuni si possono ormai considerare dei piccoli classici, mentre altri sono recenti e ancora poco conosciuti), presentano quasi tutti riferimenti puntuali e circostanziati al mondo del vino, che in alcuni è protagonista assoluto delle storie raccontate. Cosa che accade non soltanto per documentari come Resistenza naturale, Our Blood Is Wine e Le terre alte, ma anche rispetto a opere di finzione, siano esse declinate in chiave di commedia sentimentale (Racconto d’autunno) o nera (Vinodentro), di ironici dramedy (Sideways – In viaggio con Jack, Saint Amour), ovvero presentino sviluppi più apertamente drammatici (Providence, Ritorno in Borgogna). Nella fiction non sempre l’elemento enologico è trattato in maniera precisa: talvolta assistiamo a semplificazioni che rispondono a esigenze narrative, mettendo in secondo piano la componente informativa e l’esaustività, a vantaggio della citazione intrigante, del richiamo emozionale, della suggestione. Ed è quest’ultima, per esempio, a determinare gli accostamenti tra vino e film in due opere presenti nel programma, che tematicamente afferiscono ad altro rispetto al vino: Grazie ragazzi e La seconda via. La prima pellicola gioca sul collegamento tra l’ambientazione carceraria della vicenda e la produzione di vino che nella realtà viene realizzata da alcune cooperative che integrano detenuti; nella seconda, invece, un’azienda vitivinicola, per ragioni affettive, è tra i principali sostenitori di un complesso progetto cinematografico che ha portato a raccontare con modalità inedite la “ritirata di Russia” nella 2ª Guerra Mondiale.
Più in generale, tutti gli accostamenti tra film e vino sono ispirati a un criterio di “vicinanza” ideale ed emozionale che consenta allo stesso tempo una valorizzazione di etichette sulla direttrice Bergamo-Brescia e dintorni, sovente a percorsi invertiti.
Una proposta FIC – Federazione Italiana Cineforum, in collaborazione con: FISAR – Federazione Italiana Sommelier Albergatori e Ristoratori, Laboratorio 80, Lab 80 film, Associazione culturale Nuvole in viaggio, Castel Cerreto – Cooperativa Ortofrutticola Biologica, Slow Food Bassa Bergamasca, Pro Loco Treviglio, Il gruppo promotore di Cinema per noi, La Baita di Tranquillo, Comune di San Felice del Benaco, Filmfestival del Garda, Sipario!, Fondazione Brescia Musei – Cinema Nuovo Eden.