Corso di Storia dell’Arte – Il Rinascimento a Brescia: lo spirito della città
Dal 17 Settembre 2024 a 24 Ottobre 2024
Il corso
La nuova edizione del tradizionale corso di storia dell’arte è stata pensata in preparazione all’evento espositivo protagonista della programmazione culturale di Fondazione Brescia Musei a partire dal periodo autunnale.
La mostra Il Rinascimento a Brescia. Moretto, Romanino, Savoldo 1512-1552 metterà a confronto gli artisti che nella prima metà del ‘500 hanno portato la pittura bresciana a livelli di assoluta eccellenza.
Se da un lato l’attività di Alessandro Bonvicino il Moretto, Girolamo Romanino e Giovanni Gerolamo Savoldo è stata ampiamente esplorata in oltre un secolo di studi, dall’altro i tentativi di raccontare il ‘500 bresciano nella sua ricchezza, complessità e, per certi versi, contraddittorietà sono stati pochi.
Il punto di vista sarà dunque incentrato attorno a personaggi emblematici, come Fortunato Martinengo, il nobile bresciano ritratto dal Moretto nel dipinto conservato alla National Gallery di Londra, protagoniste al femminile come Angela Merici e Veronica Gambara, gli sposi Gerolamo Martinengo e Eleonora Gonzaga per i quali furono organizzati festeggiamenti sontuosi, e poi filosofi, musicisti, poeti, scienziati.
Specialisti e studiosi interverranno in incontri a due voci, per ricomporre, come in un mosaico, il complesso quadro culturale raccontato nella mostra, aggiornando sugli esiti delle ricerche più recenti e proponendo nuovi punti di vista su una delle stagioni più affascinanti della nostra città.
Gli appuntamenti
Martedì 17 settembre ore 18.00
Mettere in mostra il Rinascimento bresciano: nuovi modelli teorici e indirizzi multidisciplinari
L’intervento definirà il contesto entro il quale ha preso forma la mostra “Il Rinascimento a Brescia: Moretto, Romanino, Savoldo 1512-1552”. Partendo dagli studi relativi ai tre protagonisti della stagione pittorica bresciana della prima metà del Cinquecento, e attraverso l’analisi dell’interazione tra la ricerca e lo sviluppo dei percorsi espositivi temporanei che li hanno visti protagonisti negli ultimi decenni, saranno presi in esame i modelli teorici che hanno informato il nuovo progetto, determinandone l’originalità.
A cura di: Roberta D’Adda, Fondazione Brescia Musei
Dal 1999 lavora presso i Civici Musei d’Arte e Storia di Brescia, dapprima occupandosi di catalogazione e documentazione e poi, dal 2015, come conservatrice delle collezioni artistiche. Ha coordinato il progetto “Brescia. The Renaissance in Northern Italy”, che ha portato i capolavori delle collezioni bresciane nei musei nazionali di Polonia, Finlandia e Olanda. Ha curato il nuovo allestimento della Pinacoteca Tosio Martinengo, inaugurato nel 2018 e, nel 2023, la mostra “Miseria & Nobiltà. Giacomo Ceruti nell’Europa del Settecento”.
I suoi studi si concentrano sulla pittura bresciana e sulla storia del collezionismo e della critica d’arte ed ha all’attivo numerose pubblicazioni e curatele. È coordinatrice del Settore Collezioni e Ricerca della Fondazione Brescia Musei e docente a contratto del corso di Metodologia della Curatela presso l’Università Cattolica di Brescia.
Giovedì 26 settembre ore 18.00
Dalle macerie la rinascenza. Brescia e la società bresciana dopo il Sacco del 1512
L’intervento, partendo dai celebri fatti del febbraio 1512 e culminati nel Sacco di Brescia, vuole fare luce sulle fratture palesatesi in seno alla società bresciana a seguito della prima fase delle guerre d’Italia. In particolare, si vuole fare luce sulle varie fasi di scontro apertesi in città, nonché sulle ondivaghe afferenze politiche del patriziato cittadino, diviso tra sentimenti filo-marciani e invaghimento per i “nuovi” dominatori francesi e ispano-imperiali. L’intervento vorrebbe infine rispondere a una domanda essenziale: dopo il terribile trauma del Sacco, Brescia fu solamente in balia degli eventi bellici e dell’opposizione di parte? Oppure, anche in ragione di tale cicatrice, trovò il modo di reagire, nutrendo la florida stagione della sua multiforme cultura rinascimentale?
A cura di: Enrico Valseriati, Università di Padova
Enrico Valseriati è professore associato di Storia moderna presso il Dipartimento di Scienze Storiche, Geografiche e dell’Antichità dell’Università degli Studi di Padova (DiSSGeA). Ha sempre dedicato la sua attività di ricerca alla cultura, al diritto, alla politica e alle istituzioni della Repubblica di Venezia durante la prima Età moderna, con particolare riguardo ai ceti dirigenti e alle élites sociali. Più di recente, si è occupato di storia del Risorgimento e di museologia. Tra i suoi libri: Tra Venezia e l’Impero. Dissenso e conflitto politico a Brescia nell’età di Carlo V (Milano 2016) e Tito Speri. Storia e oggetti di un cospiratore del Risorgimento (Milano 2024).
Fortunato Martinengo e la musica
L’intervento si sofferma sul mecenatismo musicale del conte Fortunato Martinengo e presenta le principali peculiarità delle musiche (e delle teorie musicali) in voga nelle corti e nelle accademie italiane della prima metà del Cinquecento.
A cura di: Marco Bizzarini, Università di Napoli Federico II
Marco Bizzarini è professore ordinario di Musicologia e Storia della Musica all’Università di Napoli Federico II. Diplomatosi in pianoforte al Conservatorio di Brescia, ha conseguito la laurea in Musicologia all’Università di Pavia-Cremona e il dottorato di ricerca all’Università di Padova. È cofondatore del Centro di Documentazione “Arturo Benedetti Michelangeli” e socio effettivo dell’Accademia Ambrosiana di Milano e dell’Ateneo di Brescia. È inoltre attivo come critico musicale e aderisce all’Associazione Nazionale dei Critici Musicali. Si è occupato di ricerche storico-musicologiche, con particolare ma non esclusivo riferimento al Rinascimento e al Sei-Settecento italiano. Suoi saggi sono stati tradotti in inglese, francese, tedesco, polacco e lituano. È autore di oltre un centinaio di studi e articoli apparsi in pubblicazioni edite, fra l’altro, da Oxford University Press, Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Istituto Chopin di Varsavia. Si ricordano un’ampia monografia su Luca Marenzio, edita da Ashgate (2003) e ripubblicata nel 2017 da Routledge, un volume sulla vita e le opere di Benedetto Marcello (L’Epos, 2006) e l’edizione degli scritti di carattere musicale del cardinale Federico Borromeo (Bulzoni, 2012).
Mercoledì 02 ottobre ore 18.00
Letteratura e spiritualità a Brescia nella cultura del primo Cinquecento
La conferenza si propone di delineare attraverso le figure di alcuni protagonisti (letterati e letterate attivi nel primo Cinquecento o nel transito fra la prima e la seconda stagione del fiorente Rinascimento bresciano: da Emilio degli Emili a Fortunato Martinengo, da Bartolomeo Arnigio a Giovanni Andrea Ugoni; dall’esemplarità lirica e intellettuale di Veronica Gambara e Barbara Calini a quella morale di Laura Mignani ) il processo, le ragioni e le forme dell’affermazione e promozione della cultura cinquecentesca cittadina nel rango titolato dei centri più vitali dell’Italia settentrionale, padana e veneta, per il prestigio delle sue attività tipografiche, gli indirizzi della sua poesia petrarchistica (di cui è testimone l’illustre antologia curata da Girolamo Ruscelli delle Rime di diversi eccellenti autori bresciani, 1553) e il dibattito spirituale ruotante intorno agli ideali della reformanda Ecclesiae della Devotio moderna. Si cercherà di illustrare come proprio l’intreccio dirimente fra le caratteristiche e i codici espressivi che assunse a Brescia la produzione umanistica e le rigogliose istanze di rinnovamento spirituale che animarono la vita intellettuale dei cenacoli letterari e delle accademie (dal sodalizio dei Dubbiosi, fondato da Fortunato Martinengo, su cui ancora non è stata fatta piena luce, ai prestigiosi ‘Occulti’ di cui l’ambizioso programma sapienziale dà conto Bartolomeo Arnigio, nel Discorso intorno al Sileno, del 1568), strette intorno a figure di letterati e poetesse d’indubbio rilievo e a famiglie, come gli Stella, i Martinengo, i Gambara, implicate nella rete delle relazioni e delle correnti riformatrici dell’evangelismo, creò l’humus feconda che favorì la luminosa pagina degli sviluppi del Rinascimento bresciano.
A cura di: Elisabetta Selmi, Università di Padova
Elisabetta Selmi è professore Ordinario di Letteratura italiana presso il Dipartimento di Studi linguistici e letterari dell’Università di Padova. Ha insegnato in diverse Università europee ed è stata visiting professor presso il Dipartimento di Italianistica dell’Università di Yale. Fa parte del comitato direttivo di diverse riviste scientifiche nazionali e internazionali. Dirige varie collane di ricerche e studi sulla letteratura e le tradizioni della prima modernità (sec. XV-XVIII). Collabora con il CNR per il progetto di costruzione degli Archivi del Lessico intellettuale europeo, per il settore dei testi della scrittura femminile. Ha pubblicato numerosi libri, edizioni critiche e saggi sulla Letteratura, sul Teatro e sulla scrittura femminile. Tra le pubblicazioni si ricordano Theoandrothanatos. Tragedia cristiana di Giovan Francesco Conti (Biblioteca Queriniana. Monografie), e i tre volumi miscellanei della Collana Fondamenta, edita da Fondazione Civiltà Bresciana, La scrittura femminile a Brescia fra il Quattrocento e l’Ottocento, I-II e Le stanze segrete. Storia e Antologia della Scrittura femminile a Brescia dal XV al XX sec. Si è dedicata inoltre alla Letteratura religiosa e alla scrittura delle mistiche di cui si ricorda la cura, insieme ad Erminia Ardissino, del volume Rivelazioni. Scritture di donne e per donne nell’Italia della prima età moderna, Edizioni di Storia e Letteratura, 2023.
Realtà e devozione nella pittura sacra del primo Cinquecento a Brescia
Partendo dall’analisi di alcune opere dei grandi maestri bresciani del primo Cinquecento, l’intervento cercherà di illustrare le modalità con le quali questi pittori riuscirono a intercettare la sensibilità dei committenti, interpretando le loro aspirazioni di fede in un momento delicato della storia cittadina. Si proverà, inoltre, a spiegare quanto la vocazione naturalistica dell’arte di Moretto, Romanino e Savoldo avesse rappresentato un linguaggio adatto alla cultura del loro tempo.
A cura di: Filippo Piazza, Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Cremona, Lodi e Mantova
Dal 2017 Filippo Piazza è funzionario del Ministero della Cultura in servizio presso la Soprintendenza di Mantova; dal 2020 insegna storia dell’arte moderna presso l’Università Cattolica di Brescia. Ha al suo attivo varie pubblicazioni dedicate alla produzione artistica lombarda tra Cinquecento e Settecento.
Mercoledì 09 ottobre ore 18.00
“Aparati, feste et triomphi”. Cerimonie, giostre, nozze sontuose a Brescia nella prima metà del Cinquecento
Nella prima metà del Cinquecento, Brescia vide susseguirsi una serie di celebrazioni magnifiche, che animarono la vita mondana e culturale dell’epoca: dalle numerose giostre, a partire da quella organizzata per Caterina Cornaro nel 1497, a nozze sontuose, con cortei che si snodavano attraverso le vie cittadine, sino ai grandi apparati effimeri, le feste pubbliche, vere e proprie forme d’arte, divennero la massima manifestazione della magnificenza e del lignaggio dell’aristocrazia cittadina.
Letizia Barozzi, Università degli Studi di Brescia
Letizia Barozzi, ha conseguito la laurea magistrale, con lode, in Storia e Critica dell’Arte presso l’Università degli Studi di Milano sotto la guida del professor Paolo Piva. Ha poi perfezionato i propri studi presso la Scuola di Specializzazione dell’Università di Milano. Le sue ricerche si sono focalizzate sull’iconografia e la funzione dell’opera nello spazio architettonico, tema su cui sono incentrate numerose pubblicazioni dedicate alla pittura murale del territorio bresciano, sacra e profana. Recentemente, ha completato il percorso di dottorato presso l’Università Sapienza di Roma (XXXV ciclo) con una ricerca sulla pittura altomedievale del territorio marchigiano ed è attualmente cultore della materia per storia dell’arte presso l’Università Sapienza e per storia dell’architettura presso l’Università degli Studi di Brescia.
L’arte della moda a Brescia. 1512-1552
Saper leggere un abito, la sua foggia, i suoi colori e i suoi accessori, significa addentrarsi e conoscere da un punto di vista inedito il contesto storico, artistico, culturale e socio-economico in cui ogni capo vestimentario è stato concepito. I dipinti eseguiti dai tre titani della pittura del Rinascimento bresciano contribuiscono a delineare un capitolo della storia della moda che guarda a Venezia ma anche alla Francia e alle più vicine corti padane di Mantova, Ferrara e Milano.
Barbara D’Attoma, Mast Castel Goffredo – Museo della Città
Barbara D’Attoma (nata a Brescia il 4 febbraio 1972). Laureata a Padova in Lettere Moderne ad indirizzo artistico, ha conseguito la specializzazione all’Università Cattolica di Milano, approfondendo lo studio della museografia e della storia del costume.
Già coordinatrice del Sistema Museale di Valle Trompia, dal 2018 è direttrice del museo MAST, dedicato all’arte, alla storia e al territorio di Castel Goffredo, in provincia di Mantova.
Dal 2003 è docente di Storia della moda e del tessuto antico presso l’istituto di restauro ENAIP di Botticino e dal 2015 svolge attività come guida turistica professionista. Ha all’attivo numerose pubblicazioni in ambito artistico.
Mercoledì 16 Ottobre ore 18.00
Fortunato Martinengo e la cultura del dubbio tra Brescia e Venezia
Fortunato Martinengo deve la sua fama, oltre che al ritratto che ne fece Moretto, alla fondazione di un’Accademia detta dei Dubbiosi. Sebbene poco sia noto delle attività degli accademici, sembra certo che l’interesse verso il tema del dubbio, filosofico e religioso fosse vivo entro la cerchia di Martinengo. Questo intervento traccerà le linee della cultura del dubbio nell’arte e nella letteratura tra Brescia e Venezia tra inquietudini religiose, crisi filosofiche e speranze di rinnovamento.
Marco Faini, University at Buffalo (SUNY)
Marco Faini è Assistant Professor presso la University at Buffalo (SUNY). In precedenza è stato Marie Skłodowska Curie fellow presso l’università Ca’ Foscari di Venezia e la University of Toronto e Research Assistant alla University of Cambridge. Ha avuto borse di ricerca a Villa I Tatti. The Harvard University Center for Italian Renaissance Studies, al Research Center of the University of Bucharest, alla Herzog August Bibliothek, Wolfenbüttel. Le sue pubblicazioni recenti includono la monografia Standing at the Crossroads. Stories of Doubt in Renaissance Italy (Cambridge: Legenda/MHRA, 2023) e le raccolte di saggi Errors, False Opinions, and Defective Knowledge in Early Modern Europe (Firenze University Press, con Marco Sgarbi); A Companion to Pietro Aretino (Brill, con Paola Ugolini); Le doute dans l’Europe moderne (Brepols, con Élise Boillet).
Angela Merici, una “santa viva” nella Brescia del Rinascimento
Angela Merici (ca. 1470/75-1540) fu un’interprete geniale delle istanze di vita devota femminile e di riforma religiosa del Cinquecento. Figura complessa, al contempo “santa viva” del Rinascimento e promotrice di nuove concezioni di “vita christiana”, Merici legò la sua fama soprattutto alla Compagnia di sant’Orsola, da lei istituita a Brescia nel 1535. L’originalità dell’istituto fu quella di offrire alle donne la possibilità di vivere l’identità di “Spose di Cristo” rimanendo nel mondo secolare, aprendo la strada all’affermazione della donna single.
Querciolo Mazzonis, Università degli Studi di Teramo
Querciolo Mazzonis (Roma, 1965) è Professore Associato di Storia Moderna presso l’Università degli Studi di Teramo. Ha conseguito il PhD in Storia alla Royal Holloway University of London nel 2000 e ha insegnato in diverse università in Italia, Inghilterra e Irlanda. Si occupa di storia religiosa tra il XV e il XVII secolo, e in particolare di donne devote e dei movimenti riformatori italiani, considerati da una prospettiva spirituale, di genere e culturale. Ha pubblicato diversi saggi in riviste italiane e inglesi e due monografie: Spirituality, Gender and the Self in Renaissance Italy. Angela Merici and the Company of St. Ursula (Catholic University of America Press, 2007); e Reforms of Christian Life in Sixteenth-Century Italy (Routledge, 2022), entrambi anche in edizione italiana. Recentemente ha curato un’edizione critica di un trattato di Battista da Crema (Specchio interiore, Agorà & Co., 2024) e attualmente si occupa della diffusione del misticismo in area veneta nel Seicento.
giovedì 24 ottobre ore 18.00
Visita guidata in mostra con i curatori
Informazioni
Costo
€ 60,00 per 5 incontri + visita guidata finale
€ 45,00 per 3 incontri + visita guidata finale
€ 45,00 per 5 incontri + visita guidata finale per guide turistiche autorizzate
Modalità di iscrizione
Per iscriversi è necessario prenotarsi al Centro Unico Prenotazioni
Tel. 030.8174200 cup@bresciamusei.com
e saldare la quota tramite bonifico bancario entro il 10 settembre
intestato a
Fondazione Brescia Musei
BPER BANCA S.p.A. Filiale di Brescia – Via Trieste, 25122 Brescia
IBAN: IT48D0538711210000042679515
L’iscrizione verrà confermata all’atto del pagamento della quota.
Si segnala che non è previsto il rimborso della quota di iscrizione.