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La “seconda opera prima” di Davide Ferrario, uno dei primi film girati in digitale in Italia, ambientato in una Torino che va dalle periferie industriali alla Mole, una commedia sull'amore e un omaggio al cinema, per il luogo in cui viene ambientata, per le citazioni sparse di reperti del muto ma anche per l’amore manifestato nei confronti del mezzo

Info

Un film di
Davide Ferrario
Con
Giorgio Pasotti, Francesca Inaudi, Fabio Troiano, Francesca Picozza
Origine
Italia, 2004
Durata
119′

Martino è custode notturno del Museo Nazionale del Cinema di Torino nella Mole Antonelliana, dove passa il tempo a visionare vecchi film muti ed a fare egli stesso delle riprese con una vecchia cinepresa ad 8 millimetri. Abita in un locale all’interno dell’edificio, che ha arredato imitando un film di Buster Keaton. Una sera Amanda, una ragazza che lavora in un fast food, per sfuggire alla polizia cerca rifugio nella Mole. Nell’insolito ambiente i due personaggi iniziano una strada convivenza, finché Amanda torna dal fidanzato Angelo – capo di una buffa gang di periferia – ma non vuole rinunciare a Martino…

Il restauro in 2K è stato effettuato a partire dal negativo camera depositato presso Cinecittà Studios ed è stato realizzato nel laboratorio digitale della Cineteca del Museo Nazionale del Cinema nel 2023. La colonna sonora originale è stata recuperata dall’archivio privato di Andrea Malavasi, tecnico del missaggio del film.

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