Gostanza da libbiano
12 Febbraio 2015 - 20:45
IL CINEMA E DIO
Nell'anno 1594 a San Miniato, Monna Gostanza da Libbiano, contadina sessantenne, è nota per l'esercizio del mestiere di guaritrice. Tutto questo allarma le autorità ecclesiastiche e il vescovo di Lucca la fa arrestare. Dopo una breve istruttoria si decide di accusarla di stregoneria. Viene così sottoposta ad estenuanti interrogatori che prevedono anche torture per farle ammettere i propri "commerci col demonio". Indebolita dalla sofferenza Gostanza sembra cedere. Ammette i rapporti con il diavolo e va oltre: comincia ad inventarsi tutta una serie di vampirismi, orge, delitti e magie nere.
Sceneggiato sulla base degli atti processuali originali, Gostanza da Libbiano è sicuramente un film non facile, che prosegue la ricerca rigorosa di un regista appartato che fa un cinema personale e attento a non perdere le radici con un passato sempre pronto a riemergere.
Vincitore del Premio speciale della Giuria al Festival di Locarno. Curiose le inquadrature con prospettive falsate che rimandano al cinema espressionista degli inizi del secolo scorso e che alludono alla distorsione della verità.
Ingresso libero fino ad esaurimento posti disponibili.
Introduce Frate Giancarlo Paris.
Rassegna organizzata da CISM – USMI – CIIS Organismi vita consacrata della Diocesi di Brescia.