28 Marzo 2023 - 21:00 / Sala1 /

"Ho deciso di fare questo film perché esiste pochissimo materiale sulla storia dei movimenti operai e contadini del dopoguerra: è una fase di storia italiana per lo più negata, rimossa" Gian Butturini

Info

Un film di
Gian Butturini
Con
Lino Capolicchio, Mietta Albertini, Marisa Germano, Aldo Engheben, Giulio Paracchini, Ermes Scaramelli
Origine
Italia 1980
Durata
105′
Versione
restaurata

Il mondo degli ultimi racconta la storia di una famiglia di contadini all’interno di una cascina capitalistica nell’immediato dopoguerra. L’azione inizia in un paesino del Cremonese, proprio perché nel cremonese avvengono le prime lotte da parte dei contadini.

Antonia, giovane filandera, è la figlia di Mirino, capolega della zona, che vive in cascina alle dipendenze di un padrone arrogante e disumano. La sua famiglia è composta dalla madre, Anna, e altri tre fratelli. La lora vita si svolge sullo sfondo delle lotte contadine, di cui Antonia è partecipe con la sua gente. I contadini non accettano le dure condizioni a cui sono sottoposti dai padroni: organizzano così vari tipi di lotta e di antagonismo, nel tentativo di cambiare la loro situazione.

Dopo i grandi scioperi della primavera del ’48, la storia di Mirino e della sua famiglia passa attraverso l’attentato a Togliatti che ha come diretta conseguenza l’interrogarsi da parte della base contadina sul significato della “via italiana al socialismo” e sull’utopia della rivolta armata.
Intanto Antonia si sposa con Bernardo e va a vivere nella Bassa bresciana. Antonia rafforza la sua passione politica e sostiene il marito alla guida delle lotte del ’49.

L’ultima occupazione delle cascine vede la morte di Marziano Girelli, ucciso dai poliziotti, simbolo dei braccianti e dei contadini che pagarono con la vita la propria volontà di lottare.

Ancora una volta i lavoratori conquisteranno un contratto più avanzato, ma ormai il modello di sviluppo economico è cambiato: Palmiro, fratello di Bernardo, abbraccia Antonia e i genitori, perché va a Milano a cercare lavoro, ingrossando così le fila dell’emigrazione nazionale e straniera.

Ospiti della serata: Mietta Albertini, Francesca Golino Capolicchio, l’ex Sindaco di Villachiara Attilio Bulla, Marziana Monfardini nipote di Marziano Girelli, il professor Angelo Turchini, l’assessore alla cultura del Comune di Brescia Laura Castelletti.

Dopo la recente presentazione al 40° Torino Film Festival, torna in sala nella nuova veste digitalizzata e restaurata a cura della Cineteca Nazionale di Roma il film di Gian Butturini In mondo degli ultimi – Marziano Girelli ’49– (1980) con attori protagonisti Lino Capolicchio e Mietta Albertini e la partecipazione degli attori teatrali Aldo Engheben e Marisa Germano Borsoni.

Come si è visto a Torino, il film è diventato ancora più godibile e bello. I volti degli attori e la fotografia sono in ottima definizione. La pellicola è la migliore di sempre grazie alla collaborazione tra Cinecittà dove avvenne il montaggio e Cineteca Nazionale, l’ente di Stato che tutela il patrimonio artistico cinematografico.

In questi anni la Associazione Gian Butturini d’intesa con Lino Capolicchio che teneva molto al progetto ha sollecitato e seguito l’iter del recupero per portare il film a nuova vita.

Si tratta di un lungometraggio sulla società contadina padana di metà ‘900 percorsa dalle pulsioni politiche del dopo guerra e dalle lotte per la dignità del lavoro. Gian Butturini seppe coinvolgere nella ricerca le popolazioni invitate a rivivere la propria storia. Con trama poetica il racconto si svolge nelle cascine. L’episodio evocato nel sottotitolo ricorda l’uccisione del bracciante agricolo Marziano Girelli.

Chi volesse sapere tutto del film può chiedere direttamente alle edizioni Dedalo il volume monografico “Cinema e vita contadina – Il Mondo degli Ultimi di Gian Butturini – a cura di Mino Argentieri e Angelo Turchini”.

Biografia del regista

Gian Butturini (1935-2006) inizia la sua attività a Brescia negli anni ’50 come grafico pubblicitario. Fonda lo studio Varo con Luciano Salodini nei locali del pittore Carlo Salodini. Nel 1957 insegna psicologia dei colori e della figura presso ENPI. Progetta fino al 1969 campagne pubblicitarie di livello nazionale ed internazionale per BREDA Meccanica, Arredamenti di Ponte San Pietro subentrando a Max Huber, Beloit Italiana, F.lli Rossetti, A. Manzoni & C. Nel 1966 collabora con la Compagnia teatrale S. Marco 2 di Milano nella realizzazione degli spettacoli L’Anfitrione di Plauto, Sei personaggi in cerca d’autore di Pirandello e L’isola delle capre di Betti. Nel 1969 la svolta: con London by Gian Butturini inizia il cammino del photoreportage e abbandona per scelta culturale la pubblicità sperimentando la grafica libera dalla commissione. Il book London ispirato alla Beat Generation diviene presto un cult del fotogiornalismo internazionale. Ha realizzato quaranta libri fotografici, tra i quali Cuba 26 luglio, Dall’Irlanda dopo Londonderry, Tu Interni Io Libero con Franco Basaglia, C’era una volta il Muro; DONNE lo sguardo, le storie con introduzione di Carla Cerati e due volumi dedicati alla storia cilena. Nell’autobiografico DAIQUIRI (Edizioni Mimesis) ha narrato le cronache dei suoi reportage. Sue foto sono state esposte in Strange and Familiar al Barbican Centre di Londra, alla Manchester Art Gallery e alla Somerset House in occasione di PHOTO LONDON 2018. In qualità di regista ha prodotto documentari, tra i quali Crimini di Pace, con musiche di Luigi Nono, e Bologna, 10.15 strage. Ha inoltre realizzato il film Il Mondo degli ultimi. Il lascito culturale dell’autore è attualmente promosso dall’Associazione Gian Butturini. www.gianbutturini.com.

 

Filmografia

Il mondo degli ultimi. Marziano Girelli ‘49 (1980)

Dichiarazione del regista

Ho deciso di farlo [Il mondo degli ultimi, n.d.r.] perché esiste pochissimo materiale sulla storia dei movimenti operai e contadini del dopoguerra: è una fase di storia italiana per lo più negata, rimossa. Per cui ho imperniato il film sull’occupazione, avvenuta nel ’49, di quattro cascine della Bassa bresciana, la più grande delle quali è quella di Villachiara, dove abbiamo effettuato gran parte delle riprese. Il film è costato 150 milioni, coperti in vari modi: con l’aiuto di una vasta sottoscrizione popolare, con il contributo degli enti locali interessati (comuni, provincia), anche con il ricavato di tre concerti tenuti per l’occasione dagli Inti-Illimani, il cui leader Horacio Salinas ha composto le musiche del film. […] Se vogliamo, il film è anche un omaggio alla mia gente. Senza nulla di celebrativo, però: recuperare i valori della civiltà contadina significa anche chiarire la loro natura subalterna. Una sottocultura che andava però modificata, non distrutta come invece è avvenuto. Insomma, io registro un genocidio culturale, ma non faccio assolutamente vedere i contadini buoni, belli e puliti, i contadini erano sporchi, magari anche brutti, erano però vivi, ed è così che li mostro. Il mondo degli ultimi è anche una risposta a L’albero degli zoccoli, che secondo me era proprio un film nostalgico, compiaciuto.

Note tecniche

Digitalizzato in 2K a partire dai negativi scena e colonna, messi a disposizione dagli eredi di Gian Butturini. Lavorazioni eseguite preso il laboratorio Fotocinema srl. La digitalizzazione de Il mondo degli ultimi rappresenta una grande rivelazione non solo cinetecaria, ma anche sociale e storica. Malgrado sia stato presentato con successo ai Festival di San Sebastian, Sorrento e Lecce, il film è stato più volte sequestrato, perché non è stato gradito un episodio (storico per altro) in cui i carabinieri caricano i contadini uccidendo Marziano Girelli, il personaggio alla cui storia il film liberamente si ispira. Il risultato è stato che Il mondo degli ultimi sia stato un film scomodo, clandestino e spesso invisibile.

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