15 Agosto 2019 - 21:15

Informazioni e Prenotazioni
I biglietti sono in vendita presso il Nuovo Eden tutti i giorni di proiezione a partire da mezz'ora prima dell'inizio dello spettacolo.
Un film di
Matteo Rovere
Con
Alessandro Borghi, Alessio Lapice, Fabrizio Rongione, Massimiliano Rossi, Tania Garribba
Genere
Drammatico, Storico
Durata
127'

IL GIARDINO DELL'EDEN – FUTURE VISIONI Castello di Brescia

Romolo e Remo, letteralmente travolti dall'esondazione del Tevere, si ritrovano senza più terre né popolo, catturati delle genti di Alba. Insieme ad altri prigionieri sono costretti a partecipare a duelli nel fango, dove lo sconfitto viene dato alle fiamme. Quando è il turno di Remo, Romolo si offre come suo avversario e i due collaborando con astuzia riescono a scatenare una rivolta, ma è solo l'inizio del loro viaggio insieme agli altri fuggitivi e a una vestale che porta un fuoco sacro. Sapendo di avere forze nemiche sulle proprie tracce decidono di sfidare la superstizione e si avventurano nella foresta, dove Remo dà prove di valore e conquista la leadership del gruppo, mentre Romolo può fare poco altro che riprendersi da una ferita. Quando a Remo viene letto il destino dalla vestale, lui decide di sfidare il volere degli dèi. "A suo modo, Il primo re è una delle operazioni più coraggiose e originali del recente cinema italiano. Un film epico, parlato in un protolatino, reinventato con l'ausilio di specialisti, sulla fondazione di Roma.[…] Il primo re non è però un'operazione meramente autoriale, ma anzitutto un prototipo per rinnovare il nostro cinema di genere. Rovere, che ha prodotto la saga di Smetto quando voglio e diretto Veloce come il vento, è da tempo alla ricerca di nuove vie per un cinema di genere che non sia solo commedia o al massimo noir. Stavolta l'azzardo e l'originalità sono ancora maggiori: nonostante i molti riferimenti possibili (da Conan a Revenant alla Guerra del fuoco) il film riesce a inventare un'imagerie piuttosto autonoma e convincente. […] Chissà se il film funzionerà anche col pubblico: ma intanto è la conferma che il cinema italiano è molto più vario di come a volte ce lo raccontano". (Emiliano Morreale, La Repubblica)

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