Dal 14 Febbraio 2023 a 28 Maggio 2023

Nonostante l’accertato utilizzo da parte di Giacomo Ceruti di incisioni come modello per i suoi dipinti, non è mai stato dato adeguato spazio a questo affascinante, quanto singolare, capitolo cerutiano. Definire il ruolo occupato dalle stampe nel laboratorio creativo del pittore dei “pitocchi”, come fa questa mostra, risulta invece determinante per comprendere fino a che punto si spinse, nella produzione di Ceruti, l’inscindibile rapporto tra pittura e realtà.

Informazioni e Prenotazioni
Il CUP – Centro Unico Prenotazioni risponde tutti i giorni dalle 10:00 alle 18:00

La mostra

Prodotta da: Comune di Brescia, Fondazione Brescia Musei, Alleanza Cultura

A cura di Francesco Ceretti e Roberta D’Adda

La mostra intende aprire uno spiraglio sulla poco nota bottega di Giacomo Ceruti. L’esposizione illustra perciò come l’artista, in tutta la sua carriera, trasse suggestioni più o meno puntuali dall’infinito repertorio calcografico, dando seguito a una prassi ricorrente fra i pittori di genere, ma esercitandola sempre in maniera inedita ed esclusiva, persino rivoluzionaria se paragonata alla tradizione seicentesca o all’opera pittorica dei suoi contemporanei. Per capire le ragioni che spinsero un “pittore della realtà” come Ceruti ad attingere così di frequente a fonti figurative preesistenti, nella mostra saranno esposte incisioni da invenzioni di Tiziano Vecellio, Paolo Caliari detto il Veronese, Pietro Testa e Nicolaes Pietersz. Berchem, i cui d’après sono menzionati nell’inventario post mortem dei beni del pittore. La mostra prenderà inoltre in esame i prestiti di Ceruti dalle incisioni di Jacques Callot e Johann Heinrich Ross, sfruttate dall’artista milanese come modello per gli edifici e le macchiette nelle scene di vita popolare. In chiusura, un focus particolare sarà riservato alle incisioni a tema religioso, mitologico e letterario, ovvero alle stampe di Boucher, Lancret e Piazzetta, impiegate da Ceruti nei cicli di committenza Calderara e Busseti.

Attività

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