Isgrò cancella Brixia
Dal 23 Giugno 2022 a 16 Aprile 2023
Dopo la realizzazione dell’Incancellabile Vittoria, la monumentale installazione presentata nell’ottobre 2020 nella metropolitana bresciana per celebrare il ritorno in città della Vittoria Alata, Emilio Isgrò rinsalda il legame con la città con un nuovo grande e originale progetto che, dal 23 giugno 2022 all’8 gennaio 2023, coinvolgerà i più importanti siti culturali di Brescia: dal Museo di Santa Giulia al Capitolium, dal Teatro Romano al Chiostro rinascimentale, ai giardini del Viridarium.
Visto il grande successo dell’esposizione, le istallazioni Le api di Virgilio e L’armonium delle allodole impazzite saranno visitabili al pubblico fino al giorno 16 aprile p.v.
La mostra
A cura di Marco Bazzini
La mostra dal titolo Isgrò cancella Brixia, a cura di Marco Bazzini, intende porre l’accento sul dialogo che s’instaura tra l’archeologia e l’arte contemporanea, tra la storia e il presente, tra la cultura classica e la sua persistenza nel nostro tempo con opere, tutte di dimensioni ambientali, appositamente ideate e realizzate dall’artista per quest’occasione, in stretto dialogo con i suggestivi spazi che le ospitano.
La rassegna prende avvio dalla sala centrale del Capitolium, un vero e proprio museo epigrafico che ospita l’opera Le api di Virgilio. Una moltitudine di api in volo cancellano le iscrizioni presenti sulle epigrafi romane collocate sulla parete: una spettacolare installazione, realizzata con le più avveniristiche tecniche digitali, dove la cancellatura si manifesta nella vivacità delle immagini in movimento.
Il complesso del Museo di Santa Giulia ospita altri tre episodi del progetto espositivo. Nell’incanto del Chiostro rinascimentale s’incontra, disposto sul prato, L’armonium delle allodole impazzite, un enigmatico e monumentale strumento musicale, sul cui perimetro corre una sequenza di tasti di pianoforte. Nel silenzio del luogo risuona l’aria della Casta diva dalla Norma di Vincenzo Bellini, una delle opere più potenti della tradizione lirica italiana, ambientata nelle Gallie romane. Quest’opera, presentata per la prima volta proprio a Brescia, è realizzata dalla Fondazione Brescia Musei in co-produzione con Arte Sella, l’importante parco d’arte contemporanea nella natura in Val di Sella, Valsugana, (TN) all’interno dei cui percorsi espositivi, al termine della mostra, sarà collocata permanentemente nello spazio all’aperto individuato dall’artista stesso.
Le sale espositive del Museo di Santa Giulia ospitano inoltre un inedito ciclo di dipinti dal titolo Brixia come Atene. Tredici grandi tele dove le pagine illustrate di un libro sulla vita quotidiana di un’antica polis greca sono state cancellate in bianco.
Emilio Isgrò (Barcellona Pozzo di Gotto, ME, 1937)
Considerato tra gli innovatori del linguaggio artistico italiano del secondo dopoguerra, Emilio Isgrò è il padre indiscusso della cancellatura, un atto che cominciò a sperimentare nei primi anni Sessanta e che ancora oggi mantiene la stessa vivacità e audacia creativa. È, infatti, il 1964 quando l’autore inizia a realizzare le prime opere intervenendo su testi, in particolare le pagine dei libri, coprendone manualmente una grande parte sotto rigorose griglie pittoriche. Nel tempo questo gesto si applica alle carte geografiche, ai telex, al cinema, agli spartiti musicali, anticipa le espressioni più tipiche dell’arte concettuale, si declina in installazioni e, con il passaggio dal nero al bianco negli anni ottanta, arriva a risultati pittorici costantemente rinnovati. La cancellatura è la lingua inconfondibile della ricerca artistica di Emilio Isgrò che oggi appare come una filosofia alternativa alla visione del mondo contemporaneo: spiega più cose di quanto non dica.
Le sue opere sono presenti nelle maggiori collezioni private e pubbliche nazionali e internazionali.
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