Kreuzweg
28 Gennaio 2016 - 20:45
IL CINEMA E DIO
“Kreuzweg”, in lingua tedesca, significa Via Crucis e, come il rito cattolico a cui s’ispira, il film è scandito in quattordici capitoli che hanno come titolo le singole stazioni. Queste rappresentano il percorso di Maria, una giovane adolescente di quattordici anni che appartiene, insieme alla sua famiglia, a una comunità cattolica fondamentalista di stampo radicale. Maria frequenta il mondo moderno come ogni ragazza della sua età, tuttavia il suo cuore è devoto a Gesù e lei è determinata a mantenersi pura per lui, seguendo l’ esempio di tutti quei bambini di cui parla Padre Weber a catechismo, che, fin da piccoli, sentono la “chiamata” del Signore e diventano santi. Maria aderisce quindi completamente ai dettami del sacerdote e della madre che, severamente, ne sorveglia le pulsioni innocenti della pubertà, e si sforza di seguire il rigore che la fede le impone anche quando questo significa allontanarsi dalla realtà che la circonda. Solo Christian, un compagno di scuola, sembra turbare i suoi propositi: quando la invita a cantare soul e gospel nel coro di una parrocchia vicina, Maria è incuriosita e interessata ma, alla fine, è costretta a rinunciarvi: queste musiche, le è stato insegnato, sono tentatrici e demoniache e, come tutte le melodie moderne, possono scatenare gli istinti umani più irrefrenabili e primordiali. In questo contesto di chiusura verso le gioie della vita mondana e di presunzione che il peccato risieda in ogni angolo della vita terrena, Maria si convince dunque che solo attraverso l’estremo sacrificio si possa finalmente raggiungere Dio. E intraprende così il suo personale cammino verso il Golgota, lasciando dietro di sé una famiglia dilaniata che trova conforto solo nella fede, e la domanda se tutto questo fosse davvero inevitabile.
Introduce il film Frate Giancarlo Paris.
Ingresso libero fino ad esaurimento posti disponibili.
La rassegna è organizzata da USMI -CIS e CIIS, gli organismi relativi alla vita consecrata della diocesi di Brescia.