La donna e il drago
14 Dicembre 2011 - 20:30
La vicenda è quella di una donna condannata dalla “giustizia che fa il suo corso” a scontare sei anni di prigione. Questa donna è madre di una bambina di quasi due anni e dovrà decidere cosa farne: affidarla a qualcuno o portarla con sé in carcere?
Il film non mostra nessuna sbarra o cella ma si preoccupa di raccontare l’interlinea, ciò che esiste nel passaggio da uno stato di libertà a uno stato di restrizione. In questa bolla pneumatica si celebra il dramma della separazione.
Il contrappunto a questa vicenda è quella di una ragazza costretta dalla famiglia a degli incontri di psicoterapia, perché troppo magra e stravagante, scopriamo che è una figlia adottiva. Una storia parallela o forse convergente che si intreccia alla prima oltre i tempi e gli spazi dati dalla sola ragione.
Il nucleo del film è quello dell’abbandono citato mirabilmente dal poeta Osip Mandel’stam come la “scienza degli addii”.
Proiezione organizzata da Associazione Zeleste
Ingresso libero