18 Gennaio 2020 - 21:00

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22 Gennaio 2020 - 15:00

22 Gennaio 2020 - 21:00

Informazioni e Prenotazioni
I biglietti sono in vendita presso il Nuovo Eden tutti i giorni di proiezione a partire da mezz'ora prima dell'inizio dello spettacolo.
Un film di
Kantemir Balagov
Con
Viktoria Miroshnichenko, Vasilisa Perelygina, Andrey Bykov, Igor Shirokov, Konstantin Balakirev
Genere
Drammatico
Durata
135'

FILM IN PRIMA VISIONE

Leningrado, 1945. La guerra è finita ma l'assedio nazista è stato feroce e la città è in ginocchio. Iya è una ragazza bionda, timida e altissima, che ogni tanto si blocca, per un trauma da stress. Lavora come infermiera in un ospedale e si occupa del piccolo Pashka. Ma quando la vera madre del bambino, Masha, torna dal fronte, lui non c'è più. Spinta psicologicamente al limite dal dolore e dagli orrori vissuti, Masha vuole un altro figlio e Iya dovrà aiutarla, a tutti i costi.

Film vincitore del premio Un Certain Regard – Miglior Regia a Cannes 2019.

Balagov, non ancora trentenne, è senza dubbio uno dei registi più talentuosi della scena contemporanea, e questo secondo lungometraggio, che segue l'acclamato Tesnota, lo ribadisce e conferma. a prima parte del film è la migliore: Iya, la "giraffa", è ancora al centro della scena, col suo corpo-mistero, strumento di pace e arma di morte, e la strana coppia che forma con il bambino, vittima sacrificale e metafora di un'innocenza impossibile, contiene tutta l'emozione che il film poi non offrirà più, infilando la via algida della relazione morbosa e manipolatoria, che è propria della coppia Iya-Masha. Ma le scene dell'ospedale e della vita domestica, nelle cucine condivise e nei pianerottoli di passaggio, e il gioco che scolora nella tragedia, non si dimenticano e nutrono l'intero film. Quel che viene dopo riporta il discorso sul dramma storico, a un dopoguerra che ha le sembianze di un purgatorio, in cui tutto ha un prezzo altissimo. Si lotta per risorgere dalle ceneri ma il passato non è ancora tale e l'impaccio, di cui Iya è immagine simbolica, è quello di chi deve imparare a vivere in un mondo nuovo e dimenticato: le donne, in particolare, che portano sul volto le rovine più pesanti della guerra e al loro interno le perdite più traumatiche.
Alla visione del regista contribuiscono naturalmente il lavoro certosino e autoriale della direttrice della fotografia, Ksenia Sereda, e dello scenografo Sergei Ivanov, oltre che l'apprendistato di Bagalov presso Sokurov, maestro di sguardo e di bellezza. (Marianna Cappi, Mymovies.it)

Trailer

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