La scomparsa di mia madre
06 Luglio 2020 - 21:30
L'EDEN D'ESTATE
Il cinema all'aperto, la magia della notte in castello
Modella e icona degli anni ’60, Benedetta Barzini è stata la musa di artisti come Andy Warhol, Salvador Dalì, Irving Penn e Richard Avedon. Negli anni ’70 abbraccia da militante la causa femminista, diventando scrittrice e docente acuta e controcorrente di Antropologia della moda, in eterna lotta con un sistema che per lei significa sfruttamento del femminile. A 75 anni, stanca dei ruoli e degli stereotipi in cui la vita ha cercato di costringerla, desidera lasciare tutto, per raggiungere un luogo lontano, dove scomparire. Turbato da questo progetto – radicale quanto indefinito – suo figlio Beniamino comincia a filmarla, determinato a tramandarne la memoria. Il progetto si trasforma in un’intensa battaglia per il controllo della sua immagine, uno scontro personale e politico insieme tra opposte concezioni del reale e della rappresentazione di sé, ma anche un dialogo intimo, struggente, in cui madre e figlio scrivono insieme le ipotesi di una separazione, difficile da accettare e forse impossibile da raffigurare.
Dietro alla camera, suo figlio Beniamino testimonia questo momento decisivo nella vita di Benedetta. Avendola filmata da quando era un bambino nonostante la sua resistenza, adesso vuole fare un film su di lei, per tenerla vicina il più a lungo possibile o, almeno, finché la sua camera continua a filmare. Presentato con successo, unico film italiano, al Sundance Film Festival 2019.