Le margheritine
13 Luglio 2023 - 19:00 / Sala 1 / v.o. sott.ita
Le margheritine (Sedmikrásky) è un film del 1966 della regista Vĕra Chytilová, considerata tra le pioniere della Nová vlna, la “nuova ondata” cecoslovacca. La pellicola, realizzata durante questo breve “sfogo visivo”, è considerata tra i capolavori d’avanguardia cinematografica.

Info
Storia di due ragazze di nome Maria, Le margheritine è una metafora della distruttività della natura umana applicata alla civiltà moderna in generale e al sistema comunista in particolare.
Le ragazze, piccole demolitrici irriverenti e imbronciate capaci di esercitare una forza devastatrice, rappresentano in chiave satirica la crisi contemporanea dei valori e una visione grottescamente deformata del futuro. Una bruna e l’altra bionda, nelle loro apparizioni pubbliche le due sono intercambiabili. Il subbuglio maniacale che causano è presentato con un’estetica giocosa e un gusto sofisticato mettendo in contrasto le immagini documentarie e le manifestazioni più incivili del mondo moderno. La totale distruzione perseguita dalle ragazze è provocata dalla noia e dal desiderio di cambiamento: le due Marie ambiscono a un mondo di assoluta libertà e fantasia e del tutto privo di scrupoli.
La regista Veˇra Chytilová si rifiuta di risparmiare le sue protagoniste e fa letteralmente a pezzi le loro controparti maschili. L’autrice rispetta solo i sentimenti autentici, il vero lavoro, e usa creativamente una forma di ironia aggressiva per giungere a un finale moralizzante. La sua visione drammatica non poteva funzionare senza il contributo di collaboratori di talento: Pavel Jurácˇek, che partecipò alla sceneggiatura, Ester Krumbachová, cosceneggiatrice, costumista e scenografa, e Jaroslav Kucˇera, direttore della fotografia. Kucˇera alterna bianco e nero, immagini a colori e virate, mentre il montaggio si ispira ai principi del montaggio intellettuale, del montaggio delle attrazioni e del collage visivo. La musica d’accompagnamento ironizza e in parte patetizza l’azione.
La critica degli anni Sessanta non vide nel pessimismo di Chytilová una profonda esigenza morale, e nel 1966, in seguito all’intervento di 21 parlamentari, il film fu ritirato dalle sale a causa del suo presunto messaggio nichilista, anche se fu nuovamente distribuito l’anno successivo. Con la sua follia Le margheritine offrì al pubblico una straordinaria protesta artistica e una sensazione di disagio morale, com’era negli intenti della regista. Circolò nei cinema d’essai anche dopo la ‘normalizzazione’ come un raro esempio di libero pensiero.
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