L’isola dei cani
01 Giugno 2018 - 21:00
02 Giugno 2018 - 18:00
03 Giugno 2018 - 16:00
03 Giugno 2018 - 21:00
04 Giugno 2018 - 17:00
Giappone, 2037. In seguito a una virulenta influenza canina, tutti i quadrupedi abbaianti, domestici e randagi, vengono messi in quarantena su un’isola di rifiuti. Cinque cani – Chief, Rex, Boss, Duke, e King – stufi della loro difficile esistenza incontrano un ragazzino, Atari Kobayashi, che ha coraggiosamente raggiunto l’isola per ritrovare il suo cane Spots. Atari viene aiutato dai cinque cani, che decideranno di proteggerlo dalle autorità giapponesi che lo vogliono riportare indietro.
Titolo d’apertura della Berlinale 2018, L’isola dei cani (Isle of Dogs) rilancia una delle suggestioni di Fantastic Mr. Fox: l’animazione in stop motion come terreno ideale per il cinema e la poetica di Wes Anderson. Un divertente, distopico, avventuroso e commovente film in cui si ritrovano i temi cari al regista.
«Nel Giappone del futuro, un sindaco gattofilo bandisce i cani infetti e rifiuta l'antidoto per curarli, ma un orfano infrange la legge per la sua bestiola. Solo Anderson, cantore dell'Occidente privilegiato, poteva immaginare un Akira in stop motion, dove l'apocalisse è l'eccidio degli animali domestici: e con loro empatizza, cani dotati di impeccabile eloquio, mentre la lingua nipponica si perde in un carosello di interpreti che, come sempre nel regista, ammette l'impossibilità di far propria una cultura altra. Il suo film più gioiosamente slabbrato dai tempi di Steve Zissou, pieno di didascalie, sottotitoli, note, per riprendersi il diritto a non semplificare le cose: nelle pieghe della plastilina, difficile non vedere l'ombra, se non di Trump, di un oscurantismo che nega la scienza per imporre un'ignoranza brutale» (Ilaria Feole, FilmTv).