Dal 31 Marzo 2022 a 28 Agosto 2022

La rassegna, curata da Renato Corsini e Tatiana Agliani, propone un affascinante viaggio nelle diverse declinazioni del genere fotografico del ritratto, dai primi anni del Novecento ai selfie, attraverso le opere di anonimi autori e di grandi maestri quali Steve McCurry, Sebastião Salgado, Ugo Mulas, Gian Paolo Barbieri, Alberto Korda, Edward S. Curtis e molti altri, che offrono anche una riflessione sull’identità delle varie persone e sulla rappresentazione che si offre di se stessi, dentro e oltre la maschera del volto.

Informazioni e Prenotazioni
Tutti i giorni dalle 10:00 alle 18:00

La mostra

A cura di Renato Corsini e Tatiana Agliani

Il percorso espositivo, suddiviso in undici sezioni, si apre con quella in cui tutti gli scatti, siano quelli di Audrey Hepburn di Gian Paolo Barbieri o degli amici al mare di Franco Vaccari o del pugile che evidenzia la sua forza, vedono il soggetto assumere posizioni o atteggiamenti studiati e scelti per sottolineare alcuni aspetti legati alla situazione o alla sua personalità e prosegue con quella che si focalizza sulla rappresentazione eterea e raffinata della donna, molto in voga a partire dagli anni venti del secolo scorso.

Il ritratto è lo strumento per suggellare il ruolo sociale dell’individuo o per celebrare i “miti di carta” della nuova società di massa. Ecco allora personaggi quali Marilyn Monroe, Mao Zen Dong, Marlene Dietrich, Ernesto Che Guevara, Sofia Loren e Cary Grant, immortalati da grandi autori quali Jousuf Karsh, Philippe Halsman, Elisabetta Catalano che, con i loro attenti studi sulle luci e le ombre, fanno risaltare la potenza drammatica dei volti.

Ma fuori dai miti c’è la vita, che la fotografia cattura donando a tutti un sogno d’immortalità. Nel corso dei decenni migliaia di fotografi di documentazione sociale e di informazione, quali Walker Evans ed Edward Steichen, hanno fotografato uomini e donne del proprio tempo, cogliendo in essi i segni della fatica, della sofferenza, della determinazione, della voglia di vivere e di amare. 

Il volto è la superficie su cui affiorano sentimenti ed emozioni, ma anche la maschera dell’io che nasconde il mistero dell’essere. Muovendosi nell’ambito di una fotografia sperimentale di ricerca, autori quali Man Ray, Paolo Gioli, Desirée Delron, Loretta Lux, hanno parlato della dimensione universale dell’uomo, dando voce alla sua condizione esistenziale. 

La mostra si completa con la sezione dedicata ai selfie, forma di narcisismo contemporaneo che si è sviluppato nell’epoca della fotografia digitale e degli smartphone.