“Ho contrapposto il personaggio di Waleed a Jalal, una personalità da cui sono sempre stato attratto. Jalal è un piccolo truffatore, semplice, ottimista, pieno di vita e troppo con i piedi per terra per cadere in depressione. È l’opposto di Waleed. Di conseguenza, il loro incontro crea uno scenario comico in grado di far luce sull’oscurità nella storia di Waleed. I due mondi condivisi da ciascuno dei due amici sono ciò che dà ai personaggi la loro profondità e un rimedio alla loro crisi esistenzialista.”
“Trattandosi di un film incentrato sui personaggi, la scelta del cast è stata della massima importanza. È interessante che i due attori principali siano stati scelti in un processo completamente diverso: riguardo Amer Hlehel, nel momento in cui ho iniziato a scrivere la sceneggiatura, ho pensato a lui come Waleed. Un giorno, ci siamo seduti insieme in un bar e gli ho raccontato brevemente la storia e il personaggio di Waleed. Dopo aver accettato di interpretare Waleed, avere in mente Amer mi ha aiutata molto nella fase di modellazione del personaggio, a svilupparlo insieme.”
“Un terzo della popolazione di Haifa è palestinese. Dall’occupazione del 1948, alcuni dei suoi quartieri e distretti sono rimasti in rovina e alcune aree povere trascurate, come Wadi Saleeb, Wadi Nisnass, Halleesa, solo per citarne alcune. Ho girato in questi quartieri per mostrare il lato palestinese della città. Il film è stato girato in autunno, per svelare ancora una volta l’aspetto triste e melanconico di questa città, con i cieli nuvolosi e grigi e il mare scuro e in tempesta. Questi colori e questo umore triste contribuiscono alla depressione e al tormento di Waleed.”