Menocchio
01 Dicembre 2018 - 18:00
02 Dicembre 2018 - 21:00
03 Dicembre 2018 - 17:00
Italia. Fine 1500. La Chiesa Cattolica Romana, sentendosi minacciata nella sua egemonia dalla Riforma Protestante, sferra la prima sistematica guerra ideologica di uno Stato per il controllo totale delle coscienze. Il nuovo confessionale, disegnato proprio in questi anni, si trasforma da luogo di consolazione delle anime a tribunale della mente. Ascoltare, spiare e denunciare il prossimo diventano pratiche obbligatorie, pena: la scomunica, il carcere o il rogo. Menocchio, vecchio, cocciuto mugnaio autodidatta di un piccolo villaggio sperduto fra i monti del Friuli, decide di ribellarsi. Ricercato per eresia, non dà ascolto alle suppliche di amici e famigliari e invece di fuggire o patteggiare, affronta il processo. Non è solo stanco di soprusi, abusi, tasse, ingiustizie. In quanto uomo, Menocchio è genuinamente convinto di essere uguale ai vescovi, agli inquisitori e persino al Papa, tanto che nel suo intimo spera, sente e crede di poterli riconvertire a un ideale di povertà e amore.
"Grande racconto popolare sulla capacità dell’uomo di non cedere di fronte a forze maggiori di lui (in questo senso non appare peregrino un punto di contatto con l’Amir Naderi di Monte), Menocchio è l’elogio di un resistente prima ancora che di un ribelle, di un fiero eretico – termine che nell’etimologia, ripresa dal verbo greco αἱρέω, non possiede in sé alcuna stilla di denigrazione – che seppe trasformare la propria abiura in una rivendicazione, nell’atto di accusa contro un potere oscurantista, barbaro, del tutto incapace di accettare il libero arbitrio e le sue dirette conseguenze. Ambiziosa e perfettamente compiuta biografia di un uomo che sfidò il proprio tempo, perdendo e vincendo allo stesso tempo, Menocchio è un film prezioso, conferma di un talento tattile e pittorico che volge lo sguardo indietro nel tempo per raccontare l’oggi, per chi sa vedere oltre le apparenze". (Raffaele Meale, Quinlan.it)