Mi piace lavorare (mobbing)
03 Marzo 2012 - 17:30
L'azienda in cui lavora Anna, segretaria di terzo livello, è stata comprata da una multinazionale. Il giorno della festa aziendale per festeggiare la fusione, Anna è l'unica fra tutti gli impiegati a non essere spontaneamente salutata dal nuovo direttore del personale. Un incidente banale, o forse solo una dimenticanza…
Presentato (e vincente) nella sezione "panorama" del Festival del Cinema di Berlino, Mi piace lavorare affronta il tema del mobbing – in due parole l’emarginazione di un lavoratore da parte di capi e colleghi – ma la sua valenza artistica mostra una vocazione di più ampio respiro, parte da una storia estremamente semplice, entra all’interno di una singola seppur emblematica realtà umana e registra le angosce e i disastri morali provocati da certe prevaricazioni che risultano essere universali e condivise.
Il caso di Anna, infatti, impiegata qualsiasi e per nulla politicizzata, oltrepassa il tema del mobbing e rispecchia le preoccupazioni di tutti noi. In un mondo in subbuglio, chi non teme la precarietà? In una società che non premia neanche più il merito e guarda solo alle astratte cifre demotivando coloro che si impegnano, chi non si è sentito almeno una volta umiliato e offeso? La speranza è che siano in molti, come Anna, a poter contare sul sostegno non solo del sindacato, ma della famiglia. Nella vibrante e sommessa interpretazione della Braschi ben corrisposta dalla piccola Camille Dugay (figlia della Comencini), il rapporto d’amore madre-figlia è il vero centro emotivo di questo bel film.
I SABATO POMERIGGIO TRA CINEMA E TEATRO organizzati da Nuovo Eden e CTB.
NICOLETTA BRASCHI sarà presente in sala per incontrare il pubblico e presentare il film.
Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.