Dal 03 Maggio 2019 a 08 Settembre 2019

Eccezionale prima per il nostro Paese: "Mihaela Noroc. The Atlas of Beauty", a cura di Roberta D'Adda e Katharina Mouratidi, con la collaborazione della galleria berlinese f3 - freiraum für fotografie. La fotografa romena – che dal 2013 viaggia in tutti gli angoli del pianeta per catturare, con i suoi scatti, la varietà del nostro mondo, attraverso ritratti di donne – espone a Brescia 44 opere. Il suo Atlante della bellezza è un progetto aperto che, a oggi, conta oltre 2.000 ritratti da più di 50 paesi e che, attraverso volti e storie, testimonia come la bellezza non abbia etnia né confini geografici ridefinendo il concetto di bellezza multiculturale.

La mostra

A cura di a cura di Roberta D’Adda e Katharina Mouratidi

Con la collaborazione della galleria berlinese f3 – freiraum für fotografie

The Atlas of Beauty è il progetto che la fotografa romena Mihaela Noroc porta avanti da ormai sei anni, girando il mondo con la sua macchina fotografica e scattando ritratti di donne incontrate per strada testimoniando come la bellezza non abbia etnia né confini geografici e ridefinendo il concetto di bellezza multiculturale.

Cresciuta nel difficile contesto dei primi anni Novanta in Europa orientale, Noroc è abituata sin dalla giovinezza a cambiare spesso casa insieme alla sua famiglia. Il padre, un pittore che le ha insegnato ad apprezzare il colore, quando lei aveva sedici anni le ha regalato una vecchia macchina fotografica con cui ha iniziato a scattare le sue prime fotografie: troppo timida per uscire in strada e immortalare sconosciuti, ritraeva la madre e la sorella e la notte sviluppava le foto nel bagno di casa, trasformato in camera oscura.

Inizia a studiare fotografia all’università, ma ricevuta una fredda accoglienza dai suoi insegnanti in un momento in cui spopola la fotografia digitale e imperversano i fotografi improvvisati, Mihaela Noroc decide di non ingrossare le fila degli artisti mediocri e abbandona la fotografia. Nel 2013 però un viaggio in Etiopia cambia radicalmente la sua prospettiva. Come ogni turista porta con sé la sua macchina fotografica, e affascinata dalle donne di quella terra comincia a fotografarle. Alcune vivono in tribù, mostrando la loro nudità senza pudori, altre vivono in comunità conservatrici e sono costrette a coprirsi il capo, altre abitano nelle città e hanno assunto uno stile di vita moderno simile a quello occidentale. Molte hanno un’esistenza difficile, lavorano duramente e spesso si trovano discriminate solo perché donne. Eppure, nonostante le condizioni di vita, queste donne splendono come stelle, per la loro dignità, la loro forza e la loro bellezza.

«Se c’è così tanta bellezza e diversità in un solo paese, cosa sarà nel resto del mondo?» si chiede allora Noroc, e si rende conto che le donne del nostro pianeta meritano più attenzione e che la bellezza autentica è molto più di quella che si ritrova celebrata nei media. Nasce così Atlas of Beauty: all’inizio solo un piccolo progetto personale, portato avanti grazie ai risparmi personali, viaggiando zaino in spalla e mescolandosi alla gente nel tentativo di comprendere le diverse culture.

Inizialmente il progetto è conosciuto solo in Romania, poi grazie ai social media ha una diffusione virale e oggi Atlas of Beauty conta più di un milione di followers su Facebook e circa 260.000 su Instagram. L’artista riceve messaggi da tutto il mondo, non solo di donne ma anche di uomini interessati al suo lavoro, che oggi porta avanti in maniera indipendente anche grazie alle numerose donazioni.

A oggi Mihaela Noroc ha visitato più di 50 paesi e raccolto oltre 500 ritratti. Ferma le donne che incontra per strada (parla cinque lingue) e chiede loro di lasciarsi fotografare: alcune accettano subito, altre invece rifiutano. Alcune donne hanno timore di farsi fotografare, altre non sono abbastanza sicure di sé ma alla fine acconsentono. A volte l’incontro si consuma in pochi secondi, a volte dura ore.

Per le sue fotografie Noroc usa sempre la luce naturale in modo da creare un senso di piacevole intimità e riuscire a catturare quel momento magico in cui una donna si apre mostrando la sua bellezza interiore.

«La società – scrive Noroc – esercita molte imposizioni in merito all’aspetto e al comportamento delle donne: in alcuni ambienti devono essere modeste e coprirsi il più possibile, in altri, al contrario, devono apparire attraenti. Ma ogni donna dovrebbe essere libera di decidere come presentarsi, libera di esplorare ed esprimere la sua particolare bellezza».

Insieme ai volti, raccoglie spesso anche le storie delle donne che incontra, storie che si ritrovano poi condensate nell’intenso ed emozionante caleidoscopio delle sue fotografie.

L’opera di Mihaela Noroc racconta la bellezza femminile al di là di ogni differenza: «In un mondo globale le mode ci fanno apparire e comportare tutte nello stesso modo, ma noi siamo belle proprio perché siamo diverse».La mostra, realizzata in collaborazione con la galleria berlinese f³ – freiraum für fotografie e curata da Roberta D’Adda e Katharina Mouratidi, ospita 44 fotografie scattate nei più disparati angoli del mondo, dall’Islanda al Messico, dalla Mongolia all’Etiopia, dal Canada all’Italia.