Dal 26 Novembre 2021 a 16 Gennaio 2022

La pala di Moretto raffigurante Sant’Orsola e le compagne, oggi custodita alla Pinacoteca del Castello Sforzesco di Milano, si trovava anticamente nella chiesa di Santa Maria Maddalena in Brescia, dove tra Sei e Settecento viene ricordata.

L’esposizione temporanea della pala di Moretto raffigurante Sant’Orsola e le compagne si inserisce entro il programma PTM Andata e Ritorno, il progetto di Fondazione Brescia Musei che accoglie nelle sale della Pinacoteca capolavori che dialoghino con la collezione permanente, dando l’opportunità a bresciani e turisti di reinterpretare costantemente secondo nuove chiavi di lettura e nuovi punti di vista le sale del Museo.

In questo caso l’opera ospite è stata concessa in prestito dalla Pinacoteca del Castello Sforzesco di Milano, in coincidenza con la presenza della Pala Rovellio della Tosio Martinengo alla mostra Il Rinascimento di Bergamo e Brescia. Lotto, Savoldo, Moretto e Moroni, presso la prestigiosa sede del Comune di Milano a Palazzo Marino. In assenza quindi della tela commissionata a Moretto dal maestro di grammatica Galeazzo Rovellio per la chiesa bresciana di Santa Maria dei Miracoli, il salone della Pinacoteca ha accolto un altro capolavoro del maestro bresciano, databile al 1537.

La paletta con Sant’Orsola e le compagne ha un’antica provenienza bresciana: le fonti tra Sei e Settecento la descrivono infatti nella chiesa di Santa Maria Maddalena, demolita nel XIX secolo. La sua presenza in Pinacoteca è stata quindi occasione non solo per soffermarsi sulla pittura di Moretto – che qui unisce una sintassi volutamente arcaica con una stesura rapida e corposa e con accenti realistici nella descrizione dei volti – ma anche per restituire un brano perduto della storia della città.

Seguendo le vicende della paletta (oggi al Castello Sforzesco), infatti, si ritrova traccia non solo della perduta chiesa di Santa Maria Maddalena, attigua a San Lorenzo e officiata dagli Umiliati, ma anche della devozione a Sant’Orsola e dello stringente legame tra il dipinto di Moretto e la fondazione a Brescia nel 1536, a opera di sant’Angela Merici, della compagnia delle Orsoline. Uno snodo quest’ultimo fondamentale nel quadro della peculiare atmosfera religiosa e spirituale del Cinquecento bresciano, caratterizzata dalla forte presenza di confraternite laicali e dal risveglio di un fervore riformista che nella figura della Merici trovò uno dei suoi punti di riferimento.

Una presenza quindi – quella del dipinto oggi custodito a Milano – che intreccia un dialogo profondo con numerose opere della Pinacoteca Tosio Martinengo e contribuisce ad allargare e approfondire la riflessione sul Rinascimento bresciano: una riflessione che sempre più deve affiancare all’indagine del dato pittorico quella del contesto culturale di riferimento. Le inquietudini, i dubbi e le passioni che animavano la Brescia del Rinascimento saranno uno dei punti di fuoco su cui sempre più si concentrerà l’attenzione di Fondazione Brescia Musei da qui al 2023, anno in cui Brescia sarà Capitale Italiana della Cultura a fianco di Bergamo.

Sant’Orsola e le compagne

La pala di Moretto raffigurante Sant’Orsola e le compagne, oggi custodita alla Pinacoteca del Castello Sforzesco di Milano, si trovava anticamente nella chiesa di Santa Maria Maddalena in Brescia, dove tra Sei e Settecento viene ricordata. Dalle fonti si desume che anticamente il dipinto riportava sulla cornice un’iscrizione in latino, dalla quale si ricava il nome del committente, il nome dell’autore “manu magistri Alexandri Moretti” e la data di esecuzione, 1537.

PTM Andata e Ritorno

PTM Andata e Ritorno è il progetto di Fondazione Brescia Musei che trasforma le “partenze” collegate alle richieste di prestito in “arrivi” di opere ospiti: un’occasione per accogliere nelle sale della nuova Pinacoteca capolavori che dialoghino con la collezione permanente.

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