Palazzina Laf
21 Dicembre 2023 - 21:00 / Sala 1 /
22 Dicembre 2023 - 19:15 / Sala 1 /
23 Dicembre 2023 - 21:00 / Sala 1 /
23 Dicembre 2023 - 15:30 / Sala 2 /
24 Dicembre 2023 - 18:00 / Sala 1 /
25 Dicembre 2023 - 21:00 / Sala 1 /
25 Dicembre 2023 - 17:30 / Sala 2 /
26 Dicembre 2023 - 18:30 / Sala 1 /
27 Dicembre 2023 - 21:00 / Sala 1 /
Michele Riondino passa dietro la macchina da presa e ritorna al celebre caso di mobbing di fine anni ‘90 all’Ilva di Taranto. Un affresco degno di nota, sempre in bilico tra dramma e grottesco.
Info
1997. All’ILVA di Taranto è appena avvenuta l’ennesima morte sul lavoro, ma Caterino Lamanna, operaio addetto ai lavori di fatica nell’industria siderurgia, è pronto a darne la colpa ai sindacati. Caterino è un cane sciolto che pensa al suo imminente matrimonio con la giovane albanese Anna e si fa i fatti suoi, finché Giancarlo Basile, dirigente dell’ILVA, non lo recluta per “farsi un giro e dirgli quello che succede” in fabbrica, e resoconti in particolare le attività del sindacalista Renato Morra, che infiamma gli animi degli operai e li spinge alla ribellione. Basile offre a Lamanna la promozione a caposquadra e l’auto aziendale, ma Caterino chiede di essere mandato alla Palazzina Laf pensando che sia un luogo di privilegio riservato a pochi eletti. In realtà è un edificio in disarmo, incrocio fra una riserva indiana, un manicomio e una prigione, dove sono rinchiusi in orario di lavoro i dipendenti qualificati che hanno fatto l’onda, e che quindi sono invitati a licenziarsi o ad accettare un incarico demansionato e incoerente con la loro preparazione.