Dal 09 Aprile 2019 a 21 Luglio 2019

La Presentazione al tempio: da Perugia un capolavoro di uno dei maestri più noti del Rinascimento.

Il progetto

Dal 9 aprile al 21 luglio 2019 la Pinacoteca Tosio Martinengo ha ospitato la Presentazione al tempio del maestro di Raffaello, concessa in prestito dalla Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia.

Un’occasione unica per ammirare il lavoro di uno dei maestri più noti del Rinascimento, assoluto protagonista del rinnovamento artistico manifestatosi in Italia tra la fine del XV e l’inizio del XVI secolo, nonché l’artista più amato e osservato dal giovane pittore di Urbino in virtù del suo linguaggio protoclassico.

La Presentazione al tempio

In origine, la tavoletta era parte del grande polittico che ornava l’altare maggiore della chiesa degli agostiniani a Perugia. La complessa macchina – alta più di otto metri e composta da almeno trenta pannelli dipinti – fungeva da divisione tra lo spazio del coro e quello del presbiterio e presentava quindi entrambe le facce dipinte.
Assoluto protagonista del rinnovamento artistico manifestatosi in Italia tra la fine del XV e l’inizio del XVI secolo, Perugino è uno dei maestri più noti del Rinascimento. La perfezione formale della sua pittura era pienamente riconosciuta anche all’epoca in cui si formò la collezione di Paolo Tosio: in particolare negli ambienti dei puristi e dei nazareni si riconosceva in lui un modello di equilibrio e di eleganza.

PTM Andata e Ritorno

PTM Andata e Ritorno è il progetto di Fondazione Brescia Musei che trasforma le “partenze” collegate alle richieste di prestito in “arrivi” di opere ospiti: un’occasione per accogliere nelle sale della nuova Pinacoteca capolavori che dialoghino con la collezione permanente.

Il prestito del Perugino si inseriva come prima tappa del progetto PTM Andata e Ritorno, inaugurando la collaborazione tra le collezioni civiche, la galleria umbra e i Musei Reali di Torino.

Da un lato, infatti, il prestito da Perugia rientrava negli accordi presi da Fondazione Brescia Musei in occasione del prestito della tela di Pelagio Palagi con “Newton che scopre la rifrazione della luce”, abitualmente conservata a palazzo Tosio nelle sale dell’Ateneo di Scienze, Lettere e Arti ed esposta alla mostra “Bolle di sapone. Forme dell’utopia tra vanitas, arte e scienza” della Galleria Nazionale dell’Umbria (16 marzo – 9 giugno 2019). Torino invece ha ospitato un’altra opera delle collezioni bresciane, l’Angelo di Raffaello, per la mostra “Leonardo da Vinci. Disegnare il futuro” (Musei Reali, 16 aprile – 14 luglio 2019). L’opera era stata richiesta in prestito nel 2017 in occasione degli accordi collegati alla mostra “Tiziano e la pittura del Cinquecento tra Venezia e Brescia”, per la quale le raccolte torinesi avevano prestato due capolavori di Savoldo (“l’Adorazione del Bambino tra san Girolamo” e “san Francesco e l’Adorazione dei pastori”).

Perugino ha quindi occupato idealmente il posto lasciato libero in Pinacoteca proprio dall’Angelo di Raffaello.

Il temporaneo trasferimento dell’Angelo a Torino ha consentito di procedere al restauro della sua cornice, che è rimasta vuota a Brescia. L’operazione di restauro è stata possibile grazie a un’azione virtuosa che porta la firma del Liceo Gambara di Brescia. Gli studenti, infatti, si sono fatti carico di un crowdfunding finalizzato proprio alla raccolta del contributo necessario all’intervento: un’occasione per approfondire la conoscenza di questo manufatto, che incornicia con discrezione ed eleganza uno dei capolavori della Pinacoteca.