07 Gennaio 2025 - 17:30

Informazioni e Prenotazioni
Ingresso libero fino ad esaurimento posti disponibili. Prenotazione consigliata

Il CUP – Centro Unico Prenotazioni risponde dal lunedì al sabato dalle 10.00 alle 18.00. Festivi esclusi.

L’evento

In occasione de Il Cinquecento a Ferrara. Mazzolino, Ortolano, Garofalo, Dosso, inaugurata il 12 ottobre 2024 presso Palazzo dei Diamanti, Fondazione Ferrara Arte propone un evento di presentazione della mostra all’interno della splendida cornice della Pinacoteca Tosio Martinengo.

Intervengono:

Pietro Di Natale, direttore Fondazione Ferrara Arte
Michele Danieli, curatore della mostra

Sarà presente il direttore di Fondazione Brescia Musei Stefano Karadjov per i saluti istituzionali

La mostra

Mostra organizzata da
Fondazione Ferrara Arte e Servizio Musei d’Arte del Comune di Ferrara

a cura di Vittorio Sgarbi e Michele Danieli

con la direzione di Pietro Di Natale

La mostra racconta le vicende artistiche del primo Cinquecento a Ferrara, dagli anni del passaggio di consegne dal duca Ercole I d’Este al figlio Alfonso I (1505), fino alla scomparsa di quest’ultimo (1534), committente raffinato e di grandi ambizioni, capace di rinnovare gli spazi privati della corte come quelli pubblici della città. Il tramonto della generazione di Cosmè Tura, Francesco del Cossa e Ercole de’ Roberti pone Ferrara di fronte alla difficile sfida di un ricambio artistico di alto livello. All’inizio del nuovo secolo si sviluppa una nuova scuola, più aperta agli scambi con altri centri, che ha come protagonisti quattro maestri: Ludovico Mazzolino, pittore dall’estro bizzarro che orienta il suo linguaggio in senso anticlassico; Giovanni Battista Benvenuti detto Ortolano, sempre caratterizzato invece da un naturalismo convinto e sincero; Benvenuto Tisi detto Garofalo, il principale interprete locale della maniera di Raffaello, e Giovanni Luteri detto Dosso, che sviluppa uno stile originale, colto e divertito, influenzato tanto da Giorgione e Tiziano quanto dalla Roma di Michelangelo. La mostra accompagnerà il visitatore attraverso una stagione incredibilmente ricca, dove l’antico e il moderno, il sacro e il profano, la storia e la fiaba si fondono in un mondo figurativo che può definirsi, in una parola, ferrarese.