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La Madonna con il Bambino tra i santi Faustino e Giovita (Pala dei mercanti) di Vincenzo Foppa (Bagnolo Mella, Brescia 1430 circa – Brescia 1515/1516), sarà restaurata nei prossimi mesi grazie alla Camera di Commercio di Brescia, proprietaria dell’opera. Tra i capolavori indiscussi del grande maestro, in deposito presso la Pinacoteca Tosio Martinengo dal 1913, continuerà ad essere uno dei punti di riferimento del nuovo percorso museale di imminente inaugurazione.

Al cantiere della Pinacoteca Tosio Martinengo si unisce la campagna di restauro dedicata ai dipintiIL RITORNO DEL GRANDE VINCENZO FOPPA:AL VIA IL RESTAURO DELLA PALA DEI MERCANTIIl capolavoro rinascimentale della Camera di Commercio tornerà all’originario splendore grazie alla generosità dell’enteLa Madonna con il Bambino tra i santi Faustino e Giovita (Pala dei mercanti) di Vincenzo Foppa (Bagnolo Mella, Brescia 1430 circa – Brescia 1515/1516), sarà restaurata nei prossimi mesi grazie alla Camera di Commercio di Brescia, proprietaria dell’opera.Tra i capolavori indiscussi del grande maestro, in deposito presso la Pinacoteca Tosio Martinengo dal 1913, continuerà ad essere uno dei punti di riferimento del nuovo percorso museale di imminente inaugurazione.La pala – a tempera e olio su tela – rappresenta la Madonna con il Bambino in trono seduta tra i santi Faustino e Giovita, patroni della città di Brescia. La prima notizia certa circa la storia del dipinto risale al 1596, quando – come attesta l’iscrizione aggiunta lungo il margine inferiore – i consuli della mercanzia, magistrati incaricati di disciplinare la corporazione dei mercanti, tolsero la pala da un non meglio precisato luogo “tenebroso” in cui si trovava e la collocarono in uno di maggiore prestigio, ovvero nella “Sala dei Mercanti” all’interno della sede della corporazione.Come è naturale, nei secoli si è determinato un generale impoverimento della pellicola pittorica, che presenta delle consunzioni con perdita di dettagli e dei passaggi di finitura. Si riescono inoltre a individuare le frequenti riprese pittoriche, per buona parte alterate, che si sovrappongono alle campiture originali.E’ pertanto necessario un intervento di restauro, che sarà possibile grazie al contributo della Camera di Commercio, mentre tutte le fasi del restauro saranno seguite dalla Soprintendenza per i Beni Storici, artistici ed Etnoantropologici e dalla Fondazione Brescia Musei. Nel tempo l’opera è stata certamente sottoposta a diversi interventi di restauro, fra i quali l’unico documentato risale al 1951 e fu eseguito da Ottemi Della Rotta. L’intervento di restauro oggi annunciato, volto al recupero della materia originale nel rispetto della tecnica esecutiva, interverrà rimuovendo la spessa vernice apposta nel corso del restauro del 1951, marcatamente lucida, e asportando i frequenti residui di vecchi materiali alterati sedimentati nelle depressioni della tramatura del supporto tessile. Ugualmente andranno rimosse le vecchie riprese pittoriche di restauro, ormai alterate, che interferiscono nella lettura d’insieme.La cornice lignea, della fine del XV secolo, sarà anch’essa oggetto di un intervento di recupero. Essa presenta una superfice in foglia d’oro applicata a guazzo e decorata con un profilo a greca su fondo rosso. Sulla sua superficie dorata si evidenziano numerose integrazioni di restauro eseguite a porporina, ormai completamente alterati in tono bruno.Il restauro della tela sarà eseguito dalla restauratrice Luisa Marchetti, mentre quello della cornice dalla restauratrice Giovanna Jacotti.Il risultato del restauro verrà pubblicato e sarà presentato alla cittadinanza con una conferenza dedicata, in occasione del ciclo di incontri -che si terrà la prossima primavera -di presentazione della campagna di restauri, attualmente in corso, che ha interessato alcuni capolavori della Pinacoteca Tosio Martinengo.“La Camera di Commercio di Brescia – commenta il Presidente Giuseppe Ambrosi – ha immediatamente accolto l’invito di procedere al restauro, non solo per una doverosa esigenza di tutela del proprio patrimonio ma, soprattutto, per far sì che la cittadinanza potesse nuovamente fruire, nel suo pieno splendore, di una delle opere più importanti dell’intero patrimonio artistico bresciano, nella piena consapevolezza che la tutela e la valorizzazione dei beni artistici rappresentano oggi anche un’importante risorsa per la promozione turistica del territorio”.