Condividi
Chiudi
L'appuntamento de “L’opera del mese” di gennaio è dedicato alla “Testa di divinità femminile”, risalente al I secolo a.C. e proveniente dall’area del santuario repubblicano, ora ospitato nella sezione “L’età romana. La città” del Museo di Santa Giulia.

L’appuntamento de “L’opera del mese” di gennaio è dedicato alla “Testa di divinità femminile”, risalente al I secolo a.C. e proveniente dall’area del santuario repubblicano, ora ospitato nella sezione “L’età romana. La città” del museo di Santa Giulia.La testa, rinvenuta nel 1956 negli scavi del teatro romano, è un pezzo di notevole qualità e di grande importanza, benché la superficie del viso sia rovinata.Apparteneva a una statua di divinità femminile di dimensioni colossali – si calcola che la scultura avesse un’altezza di circa 4,50 m se stante o di circa 3,50 se seduta – realizzata secondo la tecnica degli acròliti o delle sculture formate da un assemblaggio di pezzi. Tale tecnica era molto diffusa nel mondo greco-romano per la creazione di statue di culto di dimensioni colossali: solo le parti nude della figura erano realizzate in marmo mentre il corpo era costituito da una sorta di impalcatura lignea ricoperta dalle vesti, spesso realizzate in stucco dipinto o in lamine metalliche.La divinità rappresentata non è identificabile: si può dire che portava un diadema di metallo sul capo inserito in un solco ancora presente e che doveva essere vista da destra dal basso, perché si notano nel viso alcune lievi asimmetrie in funzione di correzioni ottiche.L’immagine riprende modelli scultorei greci del periodo classico ed ellenistico: la buona qualità della realizzazione e la tecnica impiegata fanno pensare a un artista greco che operava in Italia nella prima metà del I secolo a.C.Tale datazione porta a ritenere che la statua originaria fosse un simulacro di culto posto nel santuario di età repubblicana, forse all’interno della cosiddetta “aula dei pilastrini”, che doveva essere un annesso del tempio. Si tratta quindi di un elemento assai importante per la ricostruzione della storia di uno dei principali monumenti della città di Brescia.“L’opera del mese”: 12 capolavori per 12 mesi è un progetto per la valorizzazione del patrimonio museale bresciano ideato dall’ Assessorato alla Cultura, ai Musei e al Turismo del Comune di Brescia, svolto in collaborazione con la Fondazione Brescia Musei e l’Accademia di Belle Arti di Brescia Santa Giulia. Oltre alla conferenza di presentazione, tenuta dalla dottoressa Rosanina Invernizzi, saranno dedicati all’opera del mese anche approfondimenti sui canali web e i social network del Comune e di Fondazione Brescia Musei, e un filmato su Youtube.L’opera del Mese sarà inoltre identificata nel percorso museale attraverso un totem, fornito di scheda di approfondimento cartacea e apposito QRcode di riferimento, leggibile con il proprio smartphone.Al termine della presentazione sarà possibile entrare gratuitamente in museo per vedere l’opera e cogliere tutti i dettagli messi in evidenza dalla relatrice. Al termine dell’incontro saranno consegnate le nuove tessere fedeltà ai presenti e si ricorda che al raggiungimento di almeno 8 presenze si avrà diritto ad un omaggio.“L’Opera del Mese” di gennaio:Acròlito o testa di divinità femminile marmoaltezza cm 62prima metà del I secolo a. C.Sezione “L’età romana. La città”, Santa Giulia, Museo della cittàIL PROSSIMO APPUNTAMENTO:Domenica 8 febbraio 2015Ore 15:30″Cristo redentore” di Raffaello SanzioIntrodurrà l’opera Roberta D’Adda, storica dell’arte, Fondazione Brescia MuseiPER INFO:www.bresciamusei.com – www.turismobrescia.itsantagiulia@bresciamusei.comtel. 030.2977834turismo@comune.brescia.ittel. 030.2400357