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QUASI 700 PERSONE AL TEATRO SOCIALE. TANTISSIMI LA DOMENICA MATTINA PER LA FIRMA DEI CATALOGHI IN SANTA GIULIA"E' un grande onore e un piacere aver mantenuto la promessa di portare Steve McCurry a Brescia" ha annunciato emozionato sabato sera il direttore di Brescia Musei.Un Teatro Sociale gremito, che si è lasciato trasportare dal modo gentile e intimo con cui Roberto Cotroneo ha lasciato che McCurry si svelasse al pubblico, in quella che è risultata quasi una chiacchierata tra amici - tra 700 amici! - e sullo sfondo le sue bellissime foto. Da cosa lo ha spinto a dedicarsi alla fotografia (la voglia di viaggiare e di scoprire) alla scelta di fotografare a colori ("il mondo è a colori!"), dalle pungenti considerazioni sull'attuale presidente americano al suo prossimo progetto (fotografare la crescita di sua figlia Lucia, oggi di 7 mesi).

Tutto esaurito per Steve McCurry al Teatro Sociale sabato sera.
E poi ancora in mostra per firmare cataloghi ed incontrare il pubblico.

I DUE GIORNI BRESCIANI DI STEVE McCURRY

“Un piacere essere qui, in questa bellissima città e in questo elegante teatro.
Per me è la seconda volta, e ne sono felice”
Steve McCurry
 
 
 
Pochi, pochissimi, sono oggi i fotografi la cui fama è paragonabile a quella di Steve McCurry, soprattutto in Italia. McCurry è un artista che ha definito le caratteristiche fondamentali del reportage moderno. Sulla sua carriera e sul successo dei suoi scatti indimenticabili, c’è poco da aggiungere, numerosissime le mostre in giro per il mondo e ancora più numerosi i riconoscimenti a livello internazionale.
 
Fortissimo nel lavoro di McCurry è il fascino per i volti della gente comune, in strada o tra la folla, lontano dalla realtà dello studio dove si eseguono ritratti posati con luce artificiale.
Pienone di pubblico al Teatro Sociale di Brescia, che ha visto andare in scena un dialogo in diretta con il giornalista e fotografo Roberto Cotroneo per una esperienza davvero memorabile. McCurry, oltre che un grande fotografo, un affascinante affabulatore. Il suo racconto fa entrare l’ascoltatore dentro i mondi e le situazioni che le sue immagini hanno saputo cogliere in modo potente. Ma c’è qualcosa che i soli scatti non possono comunque comunicare: la vita e le avventure professionali che si nascondono dietro alla carriera lunghissima di McCurry.
 
“A 19 anni mi interessava molto viaggiare: sono stato in Europa e, dopo quell’esperienza ho capito che volevo diventare un fotografo. All’improvviso viaggiare e documentare il mondo sono diventati lo scopo della mia esistenza Un modo di celebrare la vita e la sua diversità.” – svela il protagonista – “Ero un selvaggio, fuori controllo. Parlo del periodo scolastico. Poi ho iniziato a fotografare e le cose sono cambiate: ho alimentato la mia fame di culture ed esperienze diverse”
 
 
Toccante anche la storia del ritrovamento di Gula Sharbat, la ragazza afghana icona della sua arte.
 
“Non ci speravo proprio: siamo andati in Pakistan, nello stesso campo profughi e non c’era nessuno. Abbiamo ritrovato la sua scuola. Poi nulla, perché non sapevamo nemmeno il nome.” – racconta il fotografo – “Dopo dieci giorni eravamo frustrati, quando un uomo ci approcciò dicendoci che si ricordava di noi. Conosceva il fratello di Gula: volle dei soldi, credevamo se ne andasse. E invece tornò, e trovammo Gula.” 
 
 
Grande successo di pubblico anche domenica mattina in Santa Giulia. McCurry ha visitato la sua mostra “Leggere”. 
 
La rassegna di sue immagini allestita negli spazi del Complesso di Santa Giulia, presenta circa 70 fotografie che ritraggono persone da tutto il mondo assorbite nell’atto intimo e universale del leggere. Le persone sono catturate dall’obiettivo di McCurry che svela il potere insito in questa azione, la sua capacità di trasportare le persone in mondi immaginati, nei ricordi, nel presente, nel passato e nel futuro e nella mente dell’uomo. Dai luoghi di preghiera in Turchia, alle strade dei mercati in Italia, dai rumori dell’India ai silenzi dell’Asia orientale, dall’Afghanistan all’Italia, dall’Africa agli Stati Uniti: immagini vibranti e colorate documentano i momenti di quiete durante i quali le persone si immergono nei libri, nei giornali, nelle riviste. Giovani o anziani, ricchi o poveri, religiosi o laici: per chiunque e dovunque c’è un momento per la lettura.
 
 
 
 
 
In più di mille persone hanno seguito la diretta Facebook dell’incontro al Teatro Sociale.
Clicca qui per vederla anche tu!
 
 

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