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A Brescia, una grande mostra e un evento, attesi da anni, prenderanno avvio nel mese di marzo 2018. Due importanti iniziative che si intrecciano fortemente: la mostra Tiziano e la pittura del Cinquecento tra Venezia e Brescia, che aprirà i battenti il 21 marzo al Museo di Santa Giulia, a distanza di pochi giorni dall’inaugurazione della Pinacoteca Tosio Martinengo, finalmente nella sede storica di Piazza Moretto, dopo 9 anni di chiusura. La connessione tra i due eventi è resa ancor più stretta dalla scelta di istituire un unico biglietto di ingresso per la visita della mostra e della Pinacoteca dal 21 marzo al 1 luglio. Il progetto è completato da un itinerario che comprende il Museo Diocesano, la Collegiata dei Santi Nazaro e Celso, il Santuario di Sant’Angela Merici e numerose altre chiese a Brescia e nel territorio.

TIZIANO E LA PITTURA DEL CINQUECENTO TRA VENEZIA E BRESCIABrescia, Museo di Santa Giulia21 marzo – 1 luglio 2018A cura di Francesco Frangi La grande mostra della primavera, allestita nel Museo di Santa Giulia, sarà dedicata a Tiziano e alla pittura del Cinquecento tra Venezia e Brescia. Il progetto espositivo ruoterà infatti attorno al grande pittore veneto, in ragione innanzitutto delle sue due fondamentali imprese bresciane: il polittico realizzato per il vescovo Altobello Averoldi tra il 1520 e il 1522 nella collegiata dei Santi Nazaro e Celso, e le tre tele con le Allegorie di Brescia, realizzate molti anni dopo, negli anni sessanta del Cinquecento, per il salone della Loggia, andate poi distrutte durante l’incendio del 1575.Alla mostra è strettamente collegata la riapertura della Pinacoteca Tosio Martinengo, finalmente nella sua sede storica di Piazza Moretto, dopo 9 anni di chiusura, nelle cui collezioni sono presenti alcuni straordinari esempi della cultura artistica di Brescia e Venezia nel Cinquecento. La connessione tra i due eventi è resa ancor più significativa dalla scelta di istituire un unico biglietto di ingresso per la visita della mostra, della Pinacoteca e del Museo Diocesano dal 21 marzo al 1 luglio 2018. Il progetto è inoltre completato da un articolato itinerario di visita che comprende la Collegiata dei Santi Nazaro e Celso (dove è tutt’ora conservato il Polittico Averoldi), il santuario di Sant’Angela Merici e numerose altre chiese a Brescia e nel territorio della provincia.L’evento espositivo, promosso da Comune di Brescia e da Fondazione Brescia Musei e organizzato da Civita Mostre, prosegue la tradizione delle mostre dedicate ai grandi maestri della pittura antica e sarà l’occasione per valorizzare i capolavori di Tiziano, per ripercorrere l’eco suscitata dalla sua opera presso i maggiori pittori bresciani del tempo, da Girolamo Romanino al Moretto e a Giovan Girolamo Savoldo e infine per riscoprire le vicende relative alla decorazione e ai progetti di ampliamento del Palazzo della Loggia che videro coinvolto anche Andrea Palladio.Si tratta pertanto di una iniziativa che permetterà di ripercorrere, in modo appassionante, l’influenza che il grande pittore ebbe sugli sviluppi della pittura bresciana. E, ribadendo quanto già gli studi hanno da tempo chiarito, il complesso Averoldi rappresenta uno spartiacque nella storia della pittura bresciana del Cinquecento, in quanto il suo arrivo in città provocò reazioni a catena negli esponenti più ricettivi dell’arte locale, che non poterono fare a meno di confrontarsi con quel modello.Ad esempio la formazione di Romanino, collocabile a partire dalla fine del primo decennio del Cinquecento, così come quella di Moretto, di poco successiva, si giocano in un dialogo costante con gli esemplari di Tiziano, conseguenza anche della giovanile frequentazione del contesto lagunare da parte dei due artisti. Caso in parte diverso fu quello di Savoldo, per il quale il rapporto con Tiziano si stabilì solo in coincidenza con il definitivo trasferimento dell’artista a Venezia, avvenuto intorno al 1515, quando il pittore aveva circa 35 anni.Oltre che sul piano strettamente stilistico, la famigliarità degli artisti bresciani con Tiziano e con l’ambiente veneziano trova un’importante conferma nella condivisione di simili tipologie di rappresentazione, in particolare per quanto riguarda i dipinti per la devozione privata.Per rendere chiaro e lineare questo percorso il curatore della mostra, Francesco Frangi, con il supporto di un prestigioso comitato scientifico, ha selezionato oltre cinquanta capolavori, provenienti da importanti istituzioni museali, italiane e internazionali, come la Pinacoteca di Brera, il Museo Poldi Pezzoli e le Civiche Raccolte d’Arte del Castello Sforzesco di Milano, i Musei Capitolini di Roma, la Galleria Palatina di palazzo Pitti di Firenze, l’Accademia Carrara di Bergamo, il Museo di Palazzo Bianco e di Palazzo Rosso di Genova, le Gallerie dell’Accademia di Venezia, la Pinacoteca Ala Ponzone di Cremona, la Galleria Sabauda di Torino, il Museo del Prado di Madrid, il Museo Liechtenstein, The Princely Collection e il Kunsthistorisches Museum di Vienna, il Museo di Belle Arti di Budapest, il Museo Puškin di Mosca, la National Gallery di Washington.Divisa in 6 sezioni, in un allestimento curato dallo studio degli architetti Giovanni Tortelli e Roberto Frassoni, la mostra consentirà di ripercorrere l’influenza di Tiziano sugli sviluppi della pittura bresciana e di scoprire in che misura il suo arrivo in città provocò reazioni a catena negli esponenti più ricettivi dell’arte locale che non poterono fare a meno di confrontarsi con il grande maestro.Un’audioguida inclusa nel biglietto di ingresso sarà a disposizione di tutti i visitatori per arricchire il percorso di visita. Un ricco catalogo è curato da Silvana Editoriale.Per completare l’offerta culturale legata alla mostra, sono previste diverse attività dedicate alle scuole ma anche al pubblico adulto. Un nutrito programma didattico è stato predisposto per coinvolgere gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado, attraverso visite guidate, laboratori e percorsi tematici condotti dagli operatori dei Servizi educativi di Fondazione Brescia Musei. Per il pubblico extra-scolastico sono invece previste per gli adulti visite guidate che uniscono alla mostra approfondimenti in città e sul territorio, specifiche attività per le famiglie e cicli di conferenze per tutti gli appassionati che vogliono indagare specifiche tematiche legate al Rinascimento. Lo splendore dell’epoca rinascimentale viene indagato anche attraverso altri linguaggi espressivi, grazie alla collaborazione con alcune prestigiose realtà culturali cittadine come il Centro Teatrale Bresciano e il Conservatorio di Brescia Luca Marenzio. Completa il programma la ricca rassegna di film del cinema Nuovo Eden che racconta questo straordinario periodo storico artistico.Scheda informativaTitolo Tiziano e la pittura del Cinquecento tra Venezia e BresciaSede Brescia, Museo di Santa Giulia Via Musei 81/bApertura 21 marzo 2018 – 1 luglio 2018A cura di Francesco FrangiComitato Scientifico Alessandro Ballarin, Università degli Studi di Padova, Andrea Bayer, Metropolitan Museum, New York, Stefania Buganza, Università Cattolica del Sacro Cuore, Matteo Ceriana, Galleria Palatina, Keith Christiansen, Metropolitan Museum, New York, Roberto Contini, Staatliche Museen, Gemäldegalerie, Berlino, Francesca Del Torre, Gemäldegalerie, Kunsthistorisches Museum, Vienna, Vincent Delieuvin, Musée du Louvre, Miguel Falomir Faus, Museo del Prado, Giorgio Fossaluzza, Università degli Studi di Verona, Vincenzo Gheroldi, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Bergamo e Brescia, Sergio Guarino, Pinacoteca Capitolina, Angelo Loda, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Bergamo e Brescia, Paola Marini, Gallerie dell’Accademia, Mauro Natale, Università di Ginevra, Alessandro Nova, Kunshistorisches Institut, Firenze, Maria Cristina Rodeschini, Accademia Carrara, Marco Tanzi, Università del Salento, Matthias Wivel, National Gallery, LondraUna mostra Comune di Brescia e Fondazione Brescia Musei Civita MostreCon la collaborazione Diocesi di Brescia Museo Diocesano di BresciaCatalogo Silvana Editoriale Progetto allestimento GTRF – Giovanni Tortelli Roberto Frassoni Architetti AssociatiInfo mostra Orari Dal 21 marzo al 15 giugno mart. – merc. – ven. – sab. – dom. dalle h. 9.00 alle h.18.00 giov. dalle h. 9.00 alle h. 22.00Dal 16 giugno al 1 lugliomart. – merc. – ven. – sab. – dom. dalle h. 10.30 alle h.19.00giov. dalle h. 10.30 alle h. 22.00La biglietteria chiude un’ora primaCUP (Centro Unico Prenotazioni) 0302977833 – 834; santagiulia@bresciamusei.com21 marzo – 15 giugnoda lunedì a domenica dalle h. 10.00 alle h.16.0016 giugno – 1 luglioda martedì a domenica dalle h. 11.00 alle h. 17.00bresciamusei.commostratizianobrescia.itBigliettiCumulativo mostra + Pinacoteca Tosio Martinengo + Museo Diocesanointero 13 € ridotto 10 €: per gruppi di almeno 10 persone, over 65 anni, residenti comuni di Brescia, Asola, Bagolino, Capriolo, Salò, Orzinuovi, Abbonamento Musei Torino Piemonte, visitatori muniti di biglietto della mostra Raffaello e l’eco del mito (Accademia Carrara di Bergamo)ridotto speciale 6 €: under 18 annigratuito per minori di 6 anni, un accompagnatore per gruppo, due insegnanti accompagnatori per classe, un accompagnatore per disabile, abbonamento Musei Milano LombardiaCumulativo mostra + Pinacoteca Tosio Martinengo + Museo di Santa Giulia + Museo delle Armi Luigi Marzoli + Museo Diocesanointero 16 € ridotto 12 €: per gruppi di almeno 10 persone, over 65 anni, residenti comuni di Brescia, Asola, Bagolino, Capriolo, Salò, Orzinuovi, Abbonamento Torino Piemonte, visitatori muniti di biglietto della mostra Raffaello e l’eco del mito (Accademia Carrara di Bergamo)ridotto speciale 8 €: under 18 annigratuito per minori di 6 anni, un accompagnatore per gruppo, due insegnanti accompagnatori per classe, un accompagnatore per disabile, abbonamento Musei Milano LombardiaLe audioguide sono incluse nel biglietto d’ingresso. Uffici StampaComune di BresciaRossella Prestini tel. 0302977282 ufficiostampa@comune.brescia.itCivitaOmbretta Roverselli tel. 0243353527 o.roverselli@operalaboratori.comBarbara Izzo tel. 06692050220 b.izzo@operalaboratori.comCivita.itCatalogo Silvana EditorialeLidia Masolini tel. 02 45395111 press@silvanaeditoriale.itIL PROGETTO SCIENTIFICOTiziano e la pittura del Cinquecento tra Venezia e BresciaBrescia, Museo di Santa Giulia21 marzo – 1 luglio 2018Progetto della mostraa cura di Francesco FrangiRinnovando la tradizione delle mostre dedicate ai grandi maestri della pittura antica – che fu inaugurata nel 1965 con Romanino, proseguita negli anni Ottanta con Moretto, Savoldo e Pitocchetto, e ripresa nel 2002 con Vincenzo Foppa – Brescia si appresta ora a celebrare un altro dei protagonisti del Rinascimento attivo per il territorio bresciano con la mostra Tiziano e la pittura del Cinquecento tra Venezia e Brescia.Obbiettivo della mostra è quello di mettere a fuoco, nelle sue emergenze più spettacolari, il rapporto tra le culture artistiche di Brescia e Venezia nel corso del Cinquecento. Il protagonista attorno a cui ruoterà il progetto espositivo sarà Tiziano, in ragione innanzitutto delle sue due fondamentali imprese bresciane: il polittico realizzato per il vescovo Altobello Averoldi tra il 1520 e il 1522, tuttora nella collegiata dei Santi Nazaro e Celso, e le tre tele con le Allegorie di Brescia, realizzate negli anni sessanta del Cinquecento per il salone della Loggia, andate distrutte durante l’incendio del 1575.Accanto a questi due punti focali la mostra vedrà snodarsi un percorso complementare e non meno rilevante, finalizzato documentare il ruolo giocato più in generale dai modelli di Tiziano nella formazione e nell’evoluzione del linguaggio dei principali protagonisti del Cinquecento bresciano. A dare ragione di questo ‘versante’ della mostra, che andrà a integrarsi e intrecciarsi col precedente, è il fatto che la vicenda di Romanino, Moretto e Savoldo trovò un fondamentale punto di riferimento nel magistero tizianesco, in conseguenza anche degli accertati soggiorni in terra veneta dei tre pittori.In parallelo, nella rinnovata sede della Pinacoteca Tosio Martinengo – la cui apertura è prevista per il marzo del 2018 – i visitatori potranno ammirare i grandi capolavori della pittura bresciana, che costituiscono il cuore delle nostre collezioni permanenti. L’eccezionale dialogo che verrà a instaurarsi tra le due sedi espositive, il Museo Diocesano e le chiese del territorio coinvolte nel progetto, permetterà un reciproco rafforzamento e consentirà di porre la tanto attesa riapertura della Pinacoteca nel segno di un inequivocabile e rinnovato slancio verso la conoscenza di una così importante parte della cultura italiana del Rinascimento.LE SEZIONI DELLA MOSTRAIntroduzione: Relazioni tra Brescia e Venezia nel CinquecentoOpere esposte nella sezioneLeone Pallavicino, Carta del territorio bresciano, 1597, 121 x 67 cm, Brescia, Musei CiviciDonato Rascicotti, Pianta della città di Brescia, 1599, 375 x 500 mm, Brescia, Musei civici (50021?) Francesco Ricchino, Ritratto di Agostino Gallo, Collezione privata. olio su tela, cm 75 x 60F.S., Veduta dei SS. Giovanni e Paolo, in Il gran teatro di Venezia ovvero descrizzione esatta di cento delle più insigni prospettive, e di altretante celebri pitture della medesima città…, Venezia [1717], Venezia, Biblioteca MarcianaGiovan Girolamo Savoldo, Riposo nella fuga in Egitto con la veduta di Riva degli Schiavoni a Venezia, c.1527, Collezione privata, olio su tela, cm 87 x 124PRIMA SEZIONE – La formazione di Romanino e Moretto e l’esempio di TizianoTanto la formazione di Girolamo Romanino, collocabile a partire dalla fine del primo decennio del Cinquecento, quanto quella di Alessandro Bonvicino, detto il Moretto, di poco successiva, si giocano in un dialogo costante con gli esemplari di Tiziano, conseguenza anche della giovanile frequentazione del contesto lagunare da parte dei due artisti. Caso in parte diverso fu quello di Giovan Girolamo Savoldo, per il quale il rapporto con Tiziano si stabilì solo in coincidenza con il definitivo trasferimento dell’artista a Venezia, avvenuto intorno al 1515, quando il pittore aveva circa 35 anni.Opere esposte nella sezioneTiziano Vecellio, Madonna col Bambino, c.1509Bergamo, Accademia Carrara, olio su tavola, cm 38,8 x 48,3.Francesco Prata da Caravaggio, Madonna col Bambino, c.1515Milano, Altomani & Sons, olio su tela, cm 65 x 78,5.Tiziano Vecellio, Madonna col Bambino tra Sant’Antonio da Padova e San Rocco, c.1510Madrid, Museo del Prado, inv.288, olio su tela, cm 92 x 133.Tiziano, Trionfo di CristoBrescia, Musei Civici, xilografia, cm 39 x 270,5;Girolamo Romanino, San Daniele (predella della pala di Santa Giustina), 1513-1514Cremona, collezione privata, olio su tavola, Æ cm 18.Girolamo Romanino, Santa Felicita (predella della pala di Santa Giustina), 1513-1514Cremona, collezione privata, olio su tavola, Æ cm 18.Girolamo Romanino, Madonna col Bambino, c.1517Milano, Pinacoteca di Brera, inv. 98P, olio su tavola, cm 83 x 62.Girolamo Romanino, Venere e Cupido, c.1517Collezione privata, olio su tavola, cm 83,9 x 72,3.Girolamo Romanino, Madonna col Bambino tra San Ludovico di Tolosa e San Sebastiano, c.1517-1518Salò, Duomo, olio su tavola, cm 178 x 173.Alessandro Bonvicino, detto il Moretto ?, Cristo benedicente, c. 1515Brescia, Duomo Nuovo (in deposito al Museo Diocesano di Brescia), olio su tavola, cm 52 x 46.Alessandro Bonvicino, detto il Moretto, Madonna col Bambino, c. 1516Mosca, Museo Puškin, n.inv.106, olio su tavola traportato su tela, cm 31 x 24.Alessandro Bonvicino, detto il Moretto, Madonna col Bambino che abbraccia un cane, c.1516Alana collection, Newark, Delaware (USA), olio su tavola, cm 57 x 46Alessandro Bonvicino, detto il Moretto, Sposalizio mistico di Santa Caterina, c.1516Collezione privata, olio su tavola, cm 102 x 66.Alessandro Bonvicino, detto il Moretto, San Girolamo, c.1520Vienna, Liechtenstein Museum, The Princely Collection, olio su tavola, cm 38 x 30.SECONDA SEZIONE – Il Polittico Averoldi e il suo lascitoLa sezione incentrata sul polittico Averoldi fornirà l’occasione per valorizzare il capolavoro tizianesco, visibile nella collegiata dei Santi Nazaro e Celso, e per ripercorrere l’eco suscitata dall’opera presso i maggiori pittori bresciani del tempo, da Romanino al Moretto, a Savoldo.Delle due grandi imprese realizzate da Tiziano per Brescia, il polittico Averoldi è, com’è noto, l’unica superstite. Nel contesto di una mostra che trova il suo motivo determinante nella rievocazione dell’attività per la città lombarda del grande maestro cadorino, il dialogo con quella memorabile testimonianza conservata in una delle più importanti chiese di Brescia, si pone come sollecitazione essenziale per instaurare una forte relazione tra la mostra ed il territorio.A rendere la visione ravvicinata del polittico tizianesco nelle sale di Santa Giulia contribuirà invece un raffinato sistema multimediale.Come gli studi hanno da tempo chiarito, il complesso Averoldi rappresenta uno spartiacque nella storia della pittura bresciana del Cinquecento, in quanto il suo arrivo in città provocò reazioni a catena negli esponenti più ricettivi dell’arte locale, che non poterono fare a meno di confrontarsi con quel modello.Opere esposte nella sezioneGirolamo Romanino, Resurrezione, c.1526Capriolo, chiesa di San Giorgio, olio su tavola, cm 236,4 x 125,6.Calisto Piazza, Martirio dei Santi Gervasio e Protasio, c.1526Capriolo, chiesa di San Giorgio, olio su tavola, cm 134 x 95,5.Giovan Girolamo Savoldo, Adorazione dei pastori, c.1523-1524Torino, Galleria Sabauda, inv.574, olio su tavola, cm 97 x 141.Alessandro Bonvicino, detto il Moretto, Resurrezione con Santa Brigida di Svezia e Sant’Antonino da Firenze, c.1525Brescia, chiesa di San Clemente, olio su tela, cm 266 x 176.TERZA SEZIONE – Circolazione di modelli tra Brescia e Venezia: opere per la devozione e ritrattiOltre che sul piano strettamente stilistico, la famigliarità degli artisti bresciani con Tiziano e con l’ambiente veneziano trova un’importante conferma nella condivisione di simili tipologie di rappresentazione, in particolare per quanto riguarda i dipinti per il collezionismo privato.Il tema sarà declinato su diversi fronti: la sacra conversazione a mezze figure, le rappresentazioni dei devoti in preghiera, Il ritratto.Opere esposte nella sezioneGiovanni Bellini, Madonna col Bambino tra San Paolo e San Giorgio, c.1490Venezia, Gallerie dell’Accademia, inv.610, olio su tavola, cm 65 x 88.Giovan Girolamo Savoldo, Madonna con Bambino tra San Girolamo e San Francesco, c.1525Torino, Galleria Sabauda, inv.573, olio su tela, cm 90 x 137.Alessandro Bonvicino, detto il Moretto, Sacra Famiglia con San Giovannino, c.1535Milano, Museo Poldi Pezzoli, olio su tela, cm 77 x 103,5.Jacopo Palma il Vecchio, Madonna col Bambino tra San Giovanni Battista e Maria Maddalena,Genova, Museo di Palazzo Bianco, inv.P.B.283, olio su tavola, P.B.283.Vittore Belliniano, Devoto in preghiera davanti al Crocefisso, 1518Bergamo, Accademia Carrara, olio su tela, cm 135 x 90.Alessandro Bonvicino, detto il Moretto, Devoto in meditazione davanti a Cristo risorto con la croce, c.1518-1519Bergamo, Accademia Carrara, olio su tavola, cm 78 x 62.Andrea Solario, Cristo portacroce e un certosino,Brescia, Pinacoteca Tosio Martinengo, olio su tavola, cm34,5 x 26Tiziano Vecellio, Ritratto di Tommaso (?) Mosti, c.1520Firenze, Galleria Palatina di Palazzo Pitti, inv. 1912, n.495, olio su tela, cm 85 x 67.Tiziano Vecellio, Ritratto di Gian Giacomo Bartolotti da Parma (?), c.1515-1520Vienna, Kunsthistorisches Museum, inv. nr. 94, olio su tela, cm 88 x 75Alessandro Bonvicino, detto il Moretto, Ritratto di uomo, c.1520Budapest, Museo di Belle Arti, inv.90, olio su tela, cm 73,7 x 56.Giovan Girolamo Savoldo, Ritratto di donna in veste di Santa Margherita, c.1527-1528Roma, Pinacoteca Capitolina, inv. 49, olio su tela, cm 92 x 123.Bernardino Licinio, Ritratto di gentildonna che mostra un ritratto maschile, c. 1525-1530Milano, Civiche Raccolte d’Arte del Castello Sforzesco, olio su tela, cm 84 x99.Giovan Girolamo Savoldo, Autoritratto in veste di San Girolamo, c.1530Collezione privata, olio su tela, cm 90 x 95 circaAlessandro Bonvicino, detto il Moretto, Ritratto di studioso, 1533Genova, Museo di Palazzo Rosso, olio su tela, cm 94 x 79.Girolamo Romanino, Ritratto virile,Brescia, Pinacoteca Tosio Martinengo, olio su tavola, cm 50,5 x 42,5QUARTA SEZIONE – La vocazione realistica dei pittori brescianiLa mostra intende mettere in evidenza l’influenza esercitata da Tiziano sugli artisti bresciani, ma al contempo vuole anche esaltare l’autonomia e la grandezza della scuola pittorica della città lombarda. Una specifica sezione della rassegna è dedicata quindi proprio a celebrare la vocazione naturalistica dei pittori bresciani del Cinquecento e la loro capacità di dialogare con Tiziano, rispondendo alle preziosità coloristiche del pittore cadorino con una più attenta indagine dai fatti luministici e una più spiccata attenzione al ‘vero’, espressa anche attraverso la loro particolare interpretazione in chiave quotidiana del tema sacro.Opere esposte nella sezioneGiovan Girolamo Savoldo, Annunciazione, c.1530Venezia, Gallerie dell’Accademia, inv.1529, olio su tela, cm 173,5 x 114.Alessandro Bonvicino, detto il Moretto, Cena in casa di Simone Fariseo, c.1550Brescia, Santa Maria in Calchera, olio su tela, cm 207 x 140.Giovan Girolamo Savoldo, Adorazione dei pastori, c.1535-1540Washington, National Gallery of Art, Samuel H. Kress Collection, 1961.9.86, olio su tavola, cm 84,5 x 119,7.QUINTA SEZIONE – Tiziano e la decorazione del Salone della LoggiaLa sezione dedicata alle grandi tele della Loggia ripercorrerà la vicenda di questa importante commissione pubblica, della quale rimangono tracce visive in un’incisione di Cornelis Cort tratta da una delle opere perdute di Tiziano, la Fucina di Vulcano (Allegoria di Brescia armiera), e in disegno attribuito ad Anton van Dyck, che riproduce fedelmente uno studio preparatorio del maestro cadorino per una seconda tela del ciclo raffigurante l’Apoteosi di Brescia tra Marte e Minerva. La rievocazione di questa impresa sarà occasione per rievocare altri momenti della decorazione del palazzo del Loggia e i progetti di ampliamento dell’edificio, che videro coinvolto anche Andrea Palladio.Opere esposte nella sezioneAndrea Palladio, Schizzi per il palazzo della Loggia a Brescia e altri edifici, c.1550Londra, Royal Institute of British Architects, inv. Palladio X/15, penna su carta, mm 435 x 239Andrea Palladio e Francesco Zamberlan, Prospetto di sopraelevazione del palazzo della Loggia (prospetto orientale), 1575Brescia, Musei Civici di arte e storia, Gabinetto dei disegni e delle stampe, penna su carta, mm 890 x 544Andrea Palladio e Francesco Zamberlan, Prospetto di sopraelevazione del palazzo della Loggia (sezione), 1575Brescia, Musei Civici di arte e storia, Gabinetto dei disegni e delle stampe, penna su carta, mm 820 x 553Antonio Campi, Susanna e i vecchioni, 1549Brescia, Pinacoteca Tosio Martinengo, tempera su tela, cm 192 x 286,5Cornelis Cort, La fucina di Vulcano (Allegoria di Brescia armiera), copia di una delle tele distrutte di Tiziano Vecellio, 1572Brescia, Musei CiviciSESTA SEZIONE – Dopo Tiziano. Committenze bresciane per Tintoretto, Veronese, Palma il Giovane e i BassanoUn ulteriore capitolo della rassegna sarà infine dedicato alle opere eseguite per il contesto bresciano, dopo l’uscita di scena di Tiziano, da alcuni dei più importanti esponenti del Manierismo veneziano, da Veronese a Francesco Bassano.Giuseppe Porta, detto il Salviati, Madonna col Bambino tra i Santi Valentino, Filippo, Marco e Giacomo, olio su tela, cm 160 x 126, Oratorio di San Giacomo in Caselle Bagolino (Bs), frazione Ponte CaffaroOpere esposte nella sezioneFrancesco Bassano, Cattura di Cristo,Cremona, Pinacoteca Ala Ponzone, olio su tela, cm 262 x 132.Francesco Bassano, Cristo spogliato,Cremona, Pinacoteca Ala Ponzone, olio su tela, cm 263 x 129.Francesco Bassano, Cristo inchiodato alla Croce,Bassano del Grappa, Museo Civico, olio su tela cm 262 x 130Paolo Veronese e bottega, Martirio di Sant’Afra, c.1580Brescia, chiesa di Sant’Afra in Sant’Eufemia, olio su tela, cm 350 x 230I PERCORSI NELLA CITTÀ E NEL TERRITORIOA cura di Giuseppe Fusari, direttore Museo DiocesanoI percorsi d’arte che affiancano la mostra hanno come obiettivo quello di offrire al visitatore un panorama ampio ed esaustivo del secolo d’oro della pittura bresciana, il Cinquecento, che vide gli artisti locali instaurare un dialogo con Venezia ma anche perseguire ricerche autonome, soprattutto in chiave naturalistica.La possibilità di visitare – in coincidenza con la mostra – chiese e collezioni della città e del territorio, consentirà di approfondire la conoscenza dei grandi maestri bresciani – Moretto, Romanino e Savoldo – e di quei comprimari che, al loro fianco, contribuirono a definire la fisionomia del Cinquecento bresciano e della sua scuola, nota e apprezzata in tutto il mondo.L’offerta sarà presentata attraverso materiali a stampa e risorse internet; gli edifici coinvolti saranno contrassegnati da totem esplicativi e i percorsi saranno arricchiti attraverso l’offerta di visite guidate e laboratori didattici.PERCORSO 1Brescia – centro storico (percorso breve)Il percorso prende avvio dalla Collegiata dei Santi Nazaro e Celso dove i visitatori potranno ammirare il Polittico Averoldi di Tiziano, opera intorno alla quale ruota il discorso critico della mostra, ma anche altre opere di Moretto come l’Incoronazione della Vergine e santi, esempio straordinario della ricezione della pittura dell’artista cadorino da parte del maestro bresciano.La seconda tappa è costituita dal Museo Diocesano dove sono custodite, oltre che diverse opere di Moretto e Romanino, tre piccole tavole appartenenti alla perduta ancora della pala dipinta da Moretto per San Nazaro, raffiguranti l’Annunciazione e l’Adorazione dei pastori.Infine, avvicinandosi alla Pinacoteca Tosio Martinengo, il Santuario di sant’Angela Merici custodisce opere di artisti veneziani di secondo Cinquecento, tra cui Bassano e Jacopo Tintoretto che lascia un’interessante Trasfigurazione nella quale la cultura lagunare del primo Rinascimento si allinea al’enfasi recitativa tipica del Manierismo.PERCORSO 2Brescia – centro storico (percorso lungo)Questo secondo percorso prevede una visita più articolata alle opere del centro cittadino. Partendo dalla Pinacoteca Tosio Martinengo, si prosegue per il Santuario di Sant’Angela Merici e poi per San Nazaro, si giunge poi a San Francesco, dove è custodita la pala di Romanino raffigurante la Madonna con il Bambino e santi, che documenta il momento del passaggio, nello stile dell’artista, dalla iniziale ricezione della cultura veneziana alla personale interpretazione in senso anticlassico.Si prosegue poi per San Giovanni Evangelista, tempio del Rinascimento bresciano, con la presenza di opere che testimoniano tutto il percorso artistico di Moretto e Romanino e culminano nella Cappella del Sacramento, dove i due artisti mostrano, in un ciclo di livello straordinario, la loro interpretazione dei temi e delle forme dell’arte del Rinascimento.Dopo la tappa al Museo Diocesano, è prevista la visita al Duomo Nuovo, dove sono custodite le ante d’organo di Girolamo Romanino raffiguranti Storie della Vergine, dipinte nella maturità dell’artista, con una monumentalità e una forza cromatica che egli tradurrà nei grandi cicli freschivi della Valle Camonica.In Duomo Vecchio, poi, sarà possibile raffrontare, ancora una volta, Moretto e Romanino nella fase estrema della loro attività, con le tele della distrutta cappella del Sacramento di San Pietro de Dom, ma anche ammirare la bellissima Assunzione della Vergine di Moretto, giovanile meditazione sulla tela di identico soggetto di Tiziano per la chiesa dei Frari a Venezia.Il percorso prosegue con la chiesa di San Clemente, tempio dell’arte di Moretto, rappresentato soprattutto nella fase matura e finale della sua carriera: la pala dell’altare maggiore, raffigurante la Vergine con il Bambino e santi, mostra l’avvenuto aggiornamento stilistico in senso manierista, fortemente influenzato dalla cultura emiliana e correggesca.L’ultima tappa è in Santa Maria in Calchera, dove Moretto lascia uno dei suoi capolavori assoluti: la Cena in casa del fariseo, stupendo esempio della pittura del maestro, delicato nella costruzione, nella resa dei particolari e nella conduzione della luce.PERCORSO 3Sebino e Valle CamonicaIl terzo percorso prende il via dalla chiesa di Santa Maria della Neve di Pisogne, nella quale Romanino mette in scena una vera e propria regia drammatica che attraversa le pareti e le volte della chiesa, facendo dialogare gli episodi della passione di Cristo con le figure possenti di profeti e sibille che popolano il soffitto.A Lovere, nella chiesa di Santa Maria in Valvendra, sarà possibile ammirare le ante d’organo dipinte da Floriano Ferramola e Moretto per Santa Maria de Dom: celeberrime le figure dei santi Faustino e Giovita a Cavallo, dipinte dal giovanissimo Moretto, che guardano alla cultura veneziana e tizianesca con occhio già maturo e consapevole.Nella pinacoteca dell’Accademia Tadini sono poi custoditi un nucleo di dipinti veneti di secondo Quattrocento, e soprattutto la bellissima Sacra conversazione di Paris Bordon, intrisa di tizianismo e di cromatismi pienamente lagunari.A Borno, nella chiesa di Santa Maria Annunciata, prosegue l’itinerario romaniniano: le Scene della vita della Vergine, dipinte nel presbiterio, coniugano la velocità del racconto con un apparato architettonico assai raro in Romanino, dando alle composizioni e alle figure una solennità che riecheggia quella delle ante d’organo oggi nel Duomo Nuovo di Brescia.L’itinerario si conclude a Breno, sempre sulle tracce di Romanino, che nella chiesa di Sant’Antonio lascia un ciclo di affreschi con Storie dell’Antico Testamento, purtroppo molto rovinate ma caratterizzate da uno stile veloce e dialettale, capace di esprimere e concentrare il pathos della scena.Ancora a Romanino è dedicata l’ultima tappa presso il CaMus di Breno, che conserva la suggestiva tela raffigurante il Crocifisso e la Maddalena, dalla rara forza espressiva.PERCORSO 4Terre della BassaIl percorso prevede la visita a Montichiari e ad Asola. Nel Duomo di Montichiari si conserva l’Ultima Cena di Romanino, straordinario esempio della ricezione da parte del bresciano dei modi e delle ricerche sulla luce del mondo nordico. Presso il Museo Lechi, inoltre, si può ammirare il Ritratto di giovane, anch’esso di Moretto, esempio caratteristico della ritrattistica raffinata e solenne del maestro bresciano, che influenzerà la prima produzione ritrattistica di Giovan Battista Moroni. Ad Asola, nella Cattedrale, si possono invece ammirare le tele di Moretto, purtroppo molto ammalorate, con figure di santi e il monumentale complesso dell’organo e del pulpito, dipinti da Romanino con figure di profeti, sibille e apostoli. Straordinaria nella concezione e nell’esecuzione è anche la decorazione lignea, realizzata dal bresciano Clemente Zamara.Infowww.bresciamusei.comCUP (Centro Unico Prenotazioni) 030.2977833-834; santagiulia@bresciamusei.com