A cura di Gian Pietro Brogiolo e Francesca Morandini

SAP Società Archeologica

Oltre un secolo di indagini e di restauri hanno reso la chiesa e il monastero di San Salvatore un punto di riferimento costante della storia dell’arte europea.

Diversi indizi rimandano ad un’attribuzione della chiesa a re Desiderio e alla moglie Ansa: un’iscrizione (nuovamente interpretata in questo volume), le datazioni radiocarboniche, le decorazioni di stucco e pittoriche. Da questi elementi, oltre che dalla sequenza complessiva delle due chiese di San Salvatore, emerge dunque una narrazione su più registri, che ha come epicentro la chiesa, simbolo di una famiglia emergente che cerca di salvare se stessa e la nazione nel momento di crisi delle aristocrazie longobarde, seguita alla sconfitta di Astolfo, nel 756, ad opera del re franco Pipino. In un complicato gioco politico europeo, nel quale, dopo la rottura con Bisanzio seguita all’iconoclastia (726), il papa ha assunto un ruolo centrale consolidato alla metà del secolo dall’alleanza con i Franchi. Le novità che emergono dal volume sono davvero di portata rilevante e riguardano diversi aspetti del complesso monastico, dalle sequenze stratigrafiche degli edifici, all’integrazione degli apparati decorativi, all’epigrafia, agli arredi, mettendo per la prima volta a sistema una notevole quantità di dati acquisiti in passato e arricchiti da quelli raccolti grazie alle ultime campagne di rilievo, di esame autoptico e di analisi dei materiali.

Il volume è disponibile anche presso il bookshop del Museo di Santa Giulia.