A cura di Gian Pietro Brogiolo

All’insegna del Giglio

I resti architettonici e decorativi della chiesa di San Salvatore attirarono fin dal secolo scorso l’attenzione degli storici dell’arte sul monastero bresciano, ma solo con gli scavi è stato possibile, da un lato, puntualizzare cronologie e vicende edilizie del periodo monastico, dall’altro ottenere nuove inedite informazioni sulla sequenza insediativa anteriore alla fondazione del cenobio.

Dopo i saggi eseguiti da Pietro del Ponte nel 1876 nella chiesa di S. Salvatore e nel cortile di sud ovest, bisogna attendere il 1958 per una ripresa delle ricerche. Tre sono state, a partire da quell’anno, le fasi dello scavo:

  1. le campagne del 1957-62, promosse dall’allora direttore dei Civici musei di Brescia Gaetano Panazza, all’interno e nelle adiacenze del S. Salvatore; gli scavi vennero eseguiti dall’assistente Guarneri, che aveva appreso dal Lamboglia le tecniche di scavo stratigrafico.
  2. gli scavi di emergenza eseguiti nel 1967-71, sempre da Gaetano Panazza, nell’Ortiglia di S. Giulia, dove era prevista la costruzione del nuovo Museo di Storia Naturale;
  3. la lunga stagione di interventi, pure di emergenza, eseguiti dal 1980 al 1992, in occasione dei lavori di ristrutturazione del complesso monastico, destinato ad ospitare la nuova sede dei Civici Musei.

La pubblicazione che ora vede la luce riguarda i reperti raccolti nell’ultima fase di scavi. Solo per alcune classi di materiali si è tenuto conto anche di quelli rinvenuti in precedenza.

Il volume è disponibile anche presso il bookshop del Museo di Santa Giulia.