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Prorogata la chiusura della grande mostra archeologica: ci sarà quindi tempo fino al 15 febbraio compreso per visitarla. Un'occasione unica, per conoscere la storia, durata tre secoli, dell'integrazione fra i romani e le genti del Po.

Prorogata la chiusura della grande mostra archeologica su richiesta delle scuoleLE SCUOLE SCELGONO BRIXIA PER PARLARE DI INTEGRAZIONEC’è tempo fino al 15 febbraio per visitare la grande mostra “Roma e le genti del Po” al Museo di Santa GiuliaRoma e le genti del Po. Un incontro di culture. III-I secolo a.C., la straordinaria esposizione archeologica, a cura di Luigi Malnati e Filli Rossi del MIBACT, allestita presso il Museo di Santa Giulia di Brescia, resterà aperta un mese in più rispetto alla chiusura programmata.L’evento tanto atteso che racconta, attraverso un percorso di ben 1500 metri quadri e quasi 500 reperti, tutti attentamente selezionati, concessi da decine di musei e istituzioni italiane, la storia della trasformazione di un grande territorio – l’Italia settentrionale – , avrà come data di chiusura lunedì 15 febbraio 2016 e non più il 17 gennaio come previsto.La mostra chiuderà infatti simbolicamente nel giorno dei santi patroni di Brescia, Faustino e Giovita, per consentire alle numerosissime scuole che ne hanno fatto richiesta di visitare al Museo di Santa Giulia, una mostra che come poche altre ha saputo raccontare davvero la storia di Brescia e di tutta l’Italia del nord.Perché la mostra è realizzata non a caso nella Brixia dei romani, e non si limita a illustrare l’origine della sola città ma racconta, per la prima volta, la grande vicenda che ha portato, tra il terzo secolo e il primo secolo avanti Cristo, all’unione tra la Roma repubblicana e le genti del Po.Brixia testimonia splendidamente questo periodo con il suo Parco Archeologico, il più importante, esteso e conservato dell’intera Gallia Cisalpina, ovvero del nord Italia.In questi ultimi mesi le richieste di proroga e le visite sono state davvero molte, sia da parte degli insegnanti di scuole della città e di tutto il nord Italia, che hanno scelto di guidare i propri ragazzi attraverso questa storia, sia da parte di gruppi di adulti. Un trend in crescita vertiginosa come attestano i 90 gruppi/classe che hanno visitato la mostra nel solo mese di dicembre, 2.250 ragazzi su un totale di 4.150 da ottobre ad oggi. Per la sola prima settimana di gennaio, dopo il rientro dalle vacanze, sono già prenotate 71 classi per circa 1.780 studenti.In totale le persone che hanno visitato la mostra, dall’apertura sino a domenica 27 dicembre, sono state 22.255.La mostra si conferma così un racconto che ha la forza di una epopea, che parla del passato del proprio territorio e che si fa quanto mai attuale con le sue storie di incontri di civiltà del passato e di profonda integrazione. Vicende che, tra pace e guerra, hanno permesso di arrivare alla creazione di un nuovo modello sociale, tramite la trasformazione e la modernizzazione di un grande territorio. Una trasformazione sociale e culturale, innanzitutto. Ma anche fisica, con disboscamenti, bonifiche, messe a coltura di terre fertilissime, con la creazione di città unite da lunghe strade consolari.Un percorso durato tre secoli. Dopo i quali nulla è stato come prima. Un viaggio emotivo, con installazioni interattive e multimediali che fanno rivivere situazioni e atmosfere di quei tempi lontani.Uscire dalla mostra e incamminarsi nel Parco Archeologico sarà come uscire dal mito e dal racconto per entrare dentro la storia. Una esperienza indimenticabile.Accompagna la mostra la Guida alla mostra e alla Brescia Repubblicana, a cura di Filli Rossi e Francesca Morandini, mentre il Catalogo generale, a cura di Luigi Malnati e Valentina Manzelli, pubblicati entrambi dall’editore GAmm Giunti, è esaurito.www.brixia.bresciamusei.com