Smetto quando voglio
Pietro Zinni ha trentasette anni, fa il ricercatore ed è un genio. Ma questo non è sufficiente. Arrivano i tagli all'università e viene licenziato. Cosa può fare per sopravvivere un nerd che nella vita ha sempre e solo studiato? L'idea è drammaticamente semplice: mettere insieme una banda criminale come non se ne sono mai viste. Recluta i migliori tra i suoi ex colleghi, che nonostante le competenze vivono ormai tutti ai margini della società, facendo chi il benzinaio, chi il lavapiatti, chi il giocatore di poker. Macroeconomia, Neurobiologia, Antropologia, Lettere Classiche e Archeologia si riveleranno perfette per scalare la piramide malavitosa. Il successo è immediato e deflagrante, arrivano finalmente i soldi, il potere, le donne e il successo. Il problema sarà gestirli…
L'idea viene dal trafiletto di un giornale su due laureati in filosofia che da netturbini discutono di Ragion Pura. Pur puntando al paradosso, il film racconta una gioventù molto verosimile nelle sue illusioni perdute e si diverte a caratterizzare questi amici lanciati in un'operazione alla 'Full Monty'. Si parla, scherzando fino a un certo punto, del dramma di una generazione perduta nella crisi che manda in tilt anche il pudore etico: vince il divertimento del racconto curioso che si mette in moto e non molla più la presa. Gruppo virile di non divi in bilico tra cinema, tv e teatro, a cominciare da Edoardo Leo.