Dio ha bisogno degli uomini
06 Febbraio 2014 - 20:45
Siamo nel 1850. L’isola di Sein, dove gli abitanti si guadagnano la vita provocando i naufragi delle navi di passaggio, viene abbandonata dai preti. Ma il sacrestano non ha il coraggio di chiudere la chiesa e la vita religiosa continua fino all’arrivo di un curato, accompagnato dalle baionette dei gendarmi, che si rifiuta di seppellire un suicida in terra consacrata. L’isola si ribella, seppellisce il “suo” morto nelle acque del mare e poi torna verso la chiesa, “a farsi perdonare”. Dio ha bisogno degli uomini è “un film religioso con impostazione protestante e conclusione cattolica”, un “dramma della fede, ingenuo e violento".
Alla Mostra di Venezia nel 1950 ebbe un premio internazionale della giuria, quello del migliore attore (Fresnay) e, a sorpresa, quello dell'Office Catholique International de Cinéma.