Museo di Santa Giulia
Un viaggio attraverso la storia, l’arte e la spiritualità di Brescia, dall’età preistorica a oggi.
Unico in Italia e in Europa per concezione espositiva e per sede, il Museo della città, allestito in un complesso monastico di origine longobarda, consente un viaggio attraverso la storia, l’arte e la spiritualità di Brescia dall’età preistorica ad oggi in un’area espositiva di circa 14.000 metri quadrati.
Si informa il gentile pubblico che la mostra Massimo Sestini. Zenit della fotografia giovedì 5 e venerdì 6 dicembre chiuderà anticipatamente alle ore 17.00. Ci scusiamo per il disagio.
Scopri le visite guidate dedicate!
Il Museo
All’interno del complesso monumentale, le sezioni del Museo di Santa Giulia sono disposte in ordine cronologico e tematico, con migliaia di pezzi straordinari dal IV millennio a.C. al XVIII secolo.
I percorsi di visita si snodano negli spazi monastici aprendosi in luoghi ed edifici particolarmente significativi quali, ad esempio, un’area archeologica con due abitazioni di età romana (I-III secolo d.C.), la basilica longobarda di San Salvatore (VIII secolo d.C.), il Coro delle monache (inizio del XVI secolo) e l’Oratorio romanico di Santa Maria in Solario (XII secolo), nel quale le monache custodivano il tesoro del monastero, di cui ancora rimangono la Lipsanoteca, un prezioso contenitore in avorio per reliquie, e la Croce di Desiderio ornata da 212 gemme, opera di oreficeria carolingia.
La basilica di San Salvatore
La basilica di San Salvatore è una delle testimonianze più importanti dell’architettura religiosa longobarda. Nel progetto di re Desiderio, che nel 753 d.C. fondò il monastero dedicandolo a San Salvatore, e più tardi facendovi collocare le spoglie della martire Santa Giulia, la chiesa-mausoleo doveva porsi come uno dei simboli del potere dinastico della monarchia e dei ducati longobardi. Le indagini archeologiche condotte all’interno dell’edificio hanno messo in luce non solo parte delle sue murature originarie, ma anche resti di una domus romana (I-IV secolo d.C.), alcune strutture riferibili alla prima età longobarda (568-650) e le fondazioni di una chiesa più antica, ora parzialmente visibili.
Il campanile fu innalzato intorno al 1300. Nel sec. XIV furono aperte le cappelle nel fianco settentrionale. La facciata fu demolita nel 1466 per costruire, a un livello superiore, il coro delle monache (attualmente annesso alla chiesa di Santa Giulia), il cui piano inferiore funge da atrio di San Salvatore.
L’interno della basilica è diviso in tre navate da colonne di età romana in marmi policromi sormontate da ricchi capitelli; gli archi che le uniscono erano completamente rivestiti da stucchi ornati da motivi vegetali. Gli affreschi sulle pareti, dei quali sopravvivono ampi brani, riproducevano scene dell’infanzia della vita di Cristo e dei martiri le cui reliquie erano custodite nella cripta.
Sulla controfacciata e in una delle cappelle sono visibili affreschi attribuiti a Paolo da Caylina il Giovane; alla base del campanile gli affreschi del Romanino che raffigurano episodi della vita di Sant’Obizio (1525 circa).
Nella parete destra è ricavata una nicchia, affrescata nel sottarco: si tratta di una tomba ad arcosolio, attribuita dalla tradizione alla regina Ansa. La cripta fu costruita forse nel 762-763 e ampliata nel sec. XII per l’elevato numero di reliquie che conteneva.
All’interno di questo ambiente si trovano frammenti di lastra con pavone, esempio raffinato di scultura, dove l’eleganza ispirata all’arte bizantina ed un certo naturalismo di derivazione tardoantica, si accompagnano a modi e temi della cultura longobarda.
Il coro delle Monache
Il Coro, nobile ambiente affrescato entro il quale le monache benedettine del monastero di Santa Giulia per secoli hanno assistito, non viste, alle funzioni religiose, è parte integrante del Museo di Santa Giulia.
Questo sontuoso luogo di culto, articolato su due livelli, venne innalzato tra Quattrocento e Cinquecento in ottemperanza alle esigenze dettate dalla regola benedettina. Le pareti sono riccamente decorate da affreschi di Floriano Ferramola e di Paolo da Caylina il Giovane, con un programma iconografico ispirato al tema della salvezza, trattato con scene dell’infanzia di Gesù, della passione e della resurrezione e con altri soggetti attinenti, intervallati da immagini devozionali. L’insieme risulta fortemente unitario e di grande suggestione cromatica ed evocativa.
Fra le opere di maggior interesse, esposte in questo settore museale dedicato alla scultura e ai monumenti funerari di età Veneta, si può trovare il grande Mausoleo Martinengo, capolavoro di scultura, tra i più rappresentativi della stagione rinascimentale in territorio lombardo.
La chiesa di Santa Maria in Solario
L’oratorio di Santa Maria in Solario, di forme romaniche, venne costruito verso la metà del XII secolo come luogo di culto privato delle monache. A pianta quadrata, con massiccia muratura in conci di medolo, con inseriti frammenti d’iscrizioni romane, il sacello è sormontato da un tiburio ottagonale con una loggetta cieca, sorretta da colonnine e capitelli altomedievali (sec. VIII – IX d.C.).
Una suggestiva scala all’interno della muratura collega i due livelli dell’oratorio. L’architettura del pian terreno è caratterizzata da una grande ara romana con funzione di pilastro centrale: vi sono esposti visibili preziosi oggetti dedicati al culto delle reliquie che costituivano il tesoro, anche spirituale, del monastero, come la Lipsanoteca, cassetta d’avorio decorate a rilievo (IV secolo d.C.) e la crocetta reliquario in oro, perle e pietre colorate (X secolo d.C.).
Il piano superiore, caratterizzato da un’atmosfera raccolta, era destinato ad ospitare i momenti più importanti della liturgia monastica. Sotto una volta stellata affrescata, come le pareti, da Floriano Ferramola tra il 1513 e il 1524, è possibile ammirare la Croce di Desiderio, rara opera di oreficeria della prima età carolingia (IX secolo d.C.), con 212 gemme, cammei e paste vitree databili dall’età romana al XVI secolo.
Le domus dell’Ortaglia
Le domus dell’Ortaglia sono parte di un quartiere romano residenziale, situato sui terrazzamenti del colle Cidneo, tra l’area pubblica monumentale e le mura orientali di Brixia, l’antica Brescia.
Intorno ad atrii lastricati in pietra sono distribuiti gli ambienti di rappresentanza, quelli della vita privata e quelli di servizio, con mosaici ed affreschi secondo modelli decorativi analoghi a quelli di Roma e Pompei, affacciati sui viridaria e gli orti estesi verso le mura. I vani più importanti sono dotati di un impianto di riscaldamento a parete ed a pavimento; una fitta rete di condutture in piombo, derivata da uno degli acquedotti urbani, garantiva acqua corrente ai vani di servizio ed alle fontane, rinvenute anche all’interno delle sale più rappresentative, a testimonianza dell’alto livello sociale e culturale dei proprietari.
Le domus rimasero in uso dal I al IV secolo d.C., quindi subirono un progressivo degrado fino all’abbandono per diventare, con i Longobardi, area demaniale regia e poi ortaglia del convento del monastero di Santa Giulia.
L’alto livello di conservazione di strutture murarie e piani pavimentali, nonché la prossimità al Museo di Santa Giulia, hanno favorito la progettazione di un percorso espositivo omogeneo, che consente ai visitatori di passare senza soluzione di continuità dai settori archeologici del museo all’interno delle domus, protette da una grande struttura contemporanea che mantiene inalterati i parametri conservativi e che consente una corretta lettura del sito oltre a un’ottimale percezione dei suoi rapporti con la città antica.
Il Viridarium – Parco delle Sculture
Dall’area museale delle Domus dell’Ortaglia, gettando uno sguardo verso l’esterno, è possibile cogliere in tutta la sua particolarità il Viridarium – Parco delle Sculture, il giardino delle abitazioni dell’antica Brixia.
Partendo dagli scavi archeologici, che hanno restituito alla luce spazi quadrangolari delimitati da muretti, verosimilmente gli horti delle case romane, è stato possibile proporre ai visitatori le aree verdi adiacenti alle domus, come dovevano essere duemila anni fa. Se infatti in epoca più antica gli horti erano terreni prevalentemente produttivi, in cui venivano coltivati alberi da frutto ed erbe aromatiche, dal I secolo a.C. si afferma il gusto del giardino ameno, il Viridarium, con fiori e specie arboree a scopo decorativo e contemplativo.
In concomitanza con l’allestimento museale delle domus, archeologi, botanici e architetti si sono cimentati per ricreare in Santa Giulia, su un’area di oltre 3.000 mq, un orto-frutteto e un Viridarium con specie arboree diffuse e utilizzate in epoca romana per scopi ornamentali, culinari o terapeutici.
Lungo percorsi pavimentati con lastre di pietra, seguendo una geometria semplice e ordinata, nell’hortus sono stati messi a dimora alberi da frutto fra cui la vite (protagonista dei mosaici della domus di Dioniso), il fico, il melo e il cotogno, il pero, il nespolo, insieme al susino, al pesco e al melograno, ingredienti immancabili nelle ricette di epoca latina, oltre che simboli emblematici della civiltà mediterranea.
Nel Viridarium, invece, per ricreare l’atmosfera in cui si immergevano gli abitanti dell’antica Brixia, catturano lo sguardo siepi geometriche di bosso e di lauro, pianta consacrata ad Apollo, insieme a cespugli di oleandro, viburno e mirto.
La rosa nelle sue varietà più antiche, quale elemento di spicco in ogni giardino romano, rappresenta la macchia cromatica più significativa, nelle diverse specie fra cui la canina, la gallica e la muschiata, che avvolgono con profumi e colori, oggi come al tempo del divo Augusto.
Proseguendo verso le mura romane, sono stati posizionati reperti frutto dei lavori di scavo nelle diverse aree cittadine, quali iscrizioni, altari votivi, fregi, monumenti funerari e grandi sarcofagi, attorniati da olmi, cipressi e filari di acanto.
Arte contemporanea nel Viridarium: gli spazi verdi esterni alle domus accolgono installazioni di arte contemporanea che sono state acquisite nel corso degli anni: il Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto (2015), Untitled di Ariel Schlesinger (2019), Nike Metafisica di Francesco Vezzoli (2021), Formiamo umanità (Vite operose) di Valerio Rocco Orlando (2023), Mondo d’acciaio di Emilio Isgrò (2023).
Il nuovo allestimento della sezione “L’età romana. La città”
La sezione “L’età romana. La città” viene aggiornata a 25 anni dall’aperta del Museo di Santa Giulia, con un profondo rinnovamento improntato ai più moderni standard di accessibilità e dettato dalle continue indagini in corso in città, che portano quotidianamente all’arricchimento del patrimonio e delle conoscenze.
Vengono proposti lungo il percorso di visita i contesti monumentali principali che, grazie ai recenti interventi di valorizzazione, sono ora visitabili nel vicino Parco Archeologico (Santuario repubblicano,
Tempio Capitolino, teatro). Tali contesti sono approfonditi in museo grazie a plastici, dedicati anche
all’esplorazione tattile, a iconografia storica, a brani architettonici di pregio, illustrati nell’apparato didattico didascalico, che offre un panorama delle più recenti interpretazioni.
Un affondo nuovo e di grande importanza è dedicato al periodo tardoantico, nel quale vennero abbandonati i luoghi di culto pagano; a Brescia, nell’area del Capitolium, sono stati ritrovati due depositi intenzionali che ci hanno restituito opere e informazioni di capitale importanza.
Il primo è il deposito dei bronzi scoperti presso il tempio nel 1826, di cui fa parte anche la Vittoria Alata ora esposta nel tempio stesso. L’insieme delle teste ritratto, con elementi figurati pertinenti ad altre statue, è presentato con nuovi layout che ne valorizzano la fattura e le preziose decorazioni.
Un altro deposito invece, pressoché inedito e mai mostrato nella sua interezza, include una considerevole quantità di oggetti votivi offerti nelle aule del tempio dai fedeli nel corso della vita di questo luogo di culto dal I almeno fino al IV secolo d.C.: rari vetri incisi, gioielli, oggetti rituali, lucerne semplici e figurate, anfore con preziosi contenuti, grandi piatti per le offerte alle divinità, ceramiche decorate a stampo, …
Fanno parte del percorso museale tre installazioni digitali multimediali dal lessico contemporaneo, che
interpretano e restituiscono i temi della sezione, evocando luoghi ed eventi storici con modalità creative non convenzionali.
Il Corridoio UNESCO
Il Corridoio UNESCO, inaugurato a giugno 2023, è una passeggiata monumentale di circa un chilometro attraverso 2500 anni di storia, che collega in un unico percorso pedonale, aperto liberamente e gratuitamente al pubblico, l’area del Capitolium al complesso monumentale di Santa Giulia, sino ad ora fruibili solo separatamente.
Il Corridoio UNESCO garantisce quindi a tutti i visitatori, per la prima volta in assoluto, di rimanere immersi, visivamente e fisicamente, nelle architetture monumentali storiche -dall’età romana per poi viaggiare nell’alto Medioevo e nel Rinascimento- senza alcuna interferenza tra la città attuale e l’aura di quegli antichi luoghi. Il progetto, che genera indirettamente l’apertura di 2 nuove piazze pubbliche ricavate in altrettanti chiostri sino ad ora inibiti alla visita se non dei visitatori del Museo di Santa Giulia, è stato curato dall’architetto Camillo Botticini per ARW Associates.
Unesco
Dal 25 giugno 2011 il complesso monumentale di San Salvatore – Santa Giulia e il Parco archeologico di Brescia romana sono iscritti nella Lista del Patrimonio mondiale, promossa dall’Unesco nel sito seriale “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568 – 774 d.C.)”.
Nell’area si conservano, infatti, numerose tracce delle fasi altomedievali (fornaci per ceramica, sepolture, modeste abitazioni) che testimoniano la lunga vita di quest’area.
Santa Giulia 360°
Fotografie a 360° realizzate da © Pietro Madaschi, Italy – www.360visio.com su concessione di Fondazione Brescia Musei
Collezione
Su circa 14.000 mq, lungo un percorso cronologico, sono presentate circa 12.000 opere che permettono di seguire la storia di Brescia dal III millennio a.C. sino all’età rinascimentale.
Le opere, provenienti da contesti della città e dell’immediato territorio, o da lasciti di collezionisti bresciani, sono organizzate in ordine cronologico e tematico. In particolare quelli esposti nelle sezioni archeologiche rimandano ad architetture monumentali dell’antica Brixia, visitabili nel vicino Parco Archeologico. Tra le opere esposte in Santa Giulia alcune costituiscono una testimonianza di valore universale, per importanza storica e rarità, quali ad esempio, le teste ritratto in bronzo, i dittici tardoantichi in avorio e la Croce di Desiderio.
Mostre ed eventi
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Informazioni
È consigliato l’acquisto del biglietto online.
Per motivi di conservazione delle opere del museo, la temperatura delle sale si attesta attorno ai 20°C.
Si consiglia pertanto ai visitatori di portare un capo per coprirsi durante la visita.
Prezzi – Biglietto UNESCO (Museo di Santa Giulia + Parco archeologico)
Il biglietto consente l’ingresso a Brixia. Parco Archeologico di Brescia romana e Museo di Santa Giulia.
Il biglietto UNESCO ha durata di 3 giorni (fino alle 24:00 del terzo giorno) dalla data di emissione, così da garantire l’accesso al/agli altri siti museali.
In caso di acquisto nella giornata di domenica i biglietti avranno validità fino al mercoledì, in quanto il lunedì è giornata di chiusura settimanale.
Prezzi – Cinema + Mostra
Cinema + Mostra, la tua doppia esperienza con uno sconto speciale!
I possessori di un biglietto del Cinema Nuovo Eden possono visitare le mostre temporanee del Museo di Santa Giulia con la tariffa ridotta.
I possessori di un biglietto delle mostre temporanee del Museo di Santa Giulia possono accedere a una proiezione al cinema Nuovo Eden con la tariffa ridotto.
Orari
Orario estivo (1 giugno – 30 settembre):
- Lunedì (non festivi): Chiuso
- Martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, sabato, domenica: 10:00 – 19:00
- Ultimo ingresso: 18.15
Orario invernale (1 ottobre – 31 maggio):
- Lunedì (non festivi): Chiuso
- Martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, sabato, domenica: 10:00 – 18:00
- Ultimo ingresso: 17.15
Info e prenotazioni
Nell’impossibilità di effettuare la prenotazione si consiglia di contattare il CUP – Centro Unico Prenotazioni (lunedì – sabato, dalle 10 alle 18). Festivi esclusi.
Servizi
App-game “Geronimo Stilton. Brescia Musei Adventures”
Notizia stratopica per tutti i piccoli fan di Geronimo Stilton: il topo giornalista più amato dai bambini di tutto il mondo è arrivato nei musei di Brescia per un’avventura da far frullare i baffi per l’emozione!
Per la prima volta in assoluto, Geronimo Stilton è protagonista di un’app-game museale dedicata ai bambini a partire dai 6 anni dal titolo Geronimo Stilton. Brescia Musei Adventures.
Basterà uno smartphone o il tablet messo a disposizione da Fondazione Brescia Musei per prendere parte all’emozionante avventura “Geronimo Stilton alla ricerca del medaglione perduto“: nel Museo di Santa Giulia i bambini andranno i missione per conto di Geronimo. L’obiettivo sarà trovare un prezioso medaglione custodito nel museo. Trovate le risposte giuste, superate le sfide e giunti all’ultimo misterioso oggetto, Geronimo inviterà a spostarsi nel Parco archeologico di Brescia romana per concludere l’esperienza davanti alla meravigliosa Vittoria Alata, per scoprire i segreti di questa preziosissima scultura.
Art-glass
Tour in realtà virtuale
Grazie all’applicazione ArtGlass – la piattaforma tecnologica che consente una straordinaria esperienza in realtà aumentata -, con l’utilizzo degli occhiali Moverio di Epson – un nuovo dispositivo di realtà aumentata particolarmente efficace ed emozionante – e i 3D di Telecom Design è possibile visitare le domus dell’Ortaglia e la Basilica di San Salvatore con audioguida e contenuti di realtà aumentata.
Un’ esperienza unica che il visitatore può vivere percorrendo i punti di interesse del Museo di Santa Giulia, grazie a ricostruzioni 3D e scenari immersivi che consentono di avere la massima resa con una sequenza narrativa completa e qualificata.
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Bookshop
Il Bookshop del Museo di Santa Giulia, appena rinnovato e situato al piano terra dell’edificio, propone un’ampia selezione di libri dedicata al sito museale, oltre che una ricca selezione di merchandise.
Sala lettura
Presso la libreria Cosmo firmata Imbal Carton e Cristian Fracassi si invita il pubblico a fermarsi e vivere il Museo in tutte le sue forme, anche come luogo per rilassarsi nella lettura di un libro.
Guardaroba
Nel Museo è presente un’area Guardaroba con armadietti di sicurezza in cui depositare i propri oggetti personali.
Costo del servizio: € 1.00
(ritirabile al termine della visita)
Fasciatoio per bambini
Per agevolare la visita, il Museo dispone di n.1 fasciatoio nella toilette.
Animali
Nel Museo di Santa Giulia vige il divieto introdurre cani, anche nelle aree all’aperto, con la sola eccezione dei cani guida per persone non vedenti.
Parcheggio biciclette
Il Museo di Santa Giulia è dotato di rastrelliere per biciclette.
Fotografie e video
È possibile fotografare gli spazi espositivi del Museo di Santa Giulia senza flash.
Fondazione Brescia Musei invita i propri visitatori a condividere gli scatti sui propri canali social.
Come arrivare
via Musei, 81/b – Brescia
In Autobus e Metropolitana
- in autobus: per visualizzare le corse degli autobus consulta il sito Brescia Mobilità
- in metro: fermata Piazza Vittoria + 10 minuti a piedi
In Taxi
Radio Taxi Brixia
tel. (+39) 030.35111
Parcheggi auto
- Arnaldo, piazzale Arnaldo
- Goito, via Spalto San Marco
- Fossa Bagni, via Lombroso
- Agip, Piazza Vittoria
- Castellini, via Castellini
Per visualizzare tutti i parcheggi e le zone ZTL consulta il sito Brescia Mobilità
Bicimia
Per usufruire del servizio consulta il sito Brescia Mobilità
In Treno
Raggiungici in treno, poi dalla Stazione ferroviaria di Brescia:
- a piedi: 20 minuti seguendo le indicazioni per il centro, piazza Duomo e via Musei
- in metro: fermata Piazza Vittoria (direzione Prealpino) + 10 minuti a piedi
In Aereo
Aeroporto Gabriele D’Annunzio di Brescia
(20 Km da Brescia)
Aeroporto Orio Al Serio di Bergamo
(56 Km da Brescia)
Aeroporto Valerio Catullo di Verona
(70 Km da Brescia)