28 Gennaio 2024 - 16:30

Informazioni e Prenotazioni
Il CUP – Centro Unico Prenotazioni risponde dal lunedì al sabato dalle 10.00 alle 18.00

Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria

L’evento

Un’iniziativa promossa da: Comune di Brescia, Fondazione Brescia Musei

Di Zoya Shokoohi con Vitalii Fedotov

Da Base per dialogo/struttura evidente/struttura impossibile, performance del 2019 allestita presso il Museo Novecento di Firenze

In occasione del finissage di Finché non saremo libere, un tentativo per esprimere le proprie radici, senza perdere la propria lingua d’origine.

Appoggiati spalla a spalla con gli occhi bendati, due stranieri, utilizzando la propria lingua d’origine, provano a  instaurare un dialogo che resta comunque apparentemente incomprensibile.

I due, in piedi in semi-equilibrio su due basi di legno, non riescono a capirsi: nessuno potrebbe capire il loro dialogo, anche se comprendesse tutte e due le lingue (farsi e ucraino). L’azione non consiste nel dialogare con o attraverso la propria lingua – spiega l’artista -, ma nello scambiarsi un’esperienza fondamentale, che nasce da un subconscio del “POTER DIRE”.

Basi per un dialogo propone una reinterpretazione di Base per dialogo/struttura evidente/struttura impossibile, performance di Zoya Shokoohi tenutasi nel 2019 presso il Museo Novecento di Firenze, nella sala della collezione permanente Alberto Della Ragione.

All’epoca la performance era frutto di una profonda riflessione che l’artista aveva compiuto sulla condizione degli immigrati: l’essere straniera/o comporta l’essere priva/o del linguaggio, non tanto della lingua in sé, ma della lingua che contiene e custodisce la storia personale.
Oggi, a distanza di cinque anni da primo tentativo di un dialogo sulle basi di Base per dialogo/struttura evidente/struttura impossibile, Zoya Shokoohi sente che la propria performance ha altre esigenze comunicative:

 

“Dal 2019 fino ad oggi sono accaduti eventi determinanti sul piano sociopolitico. Solo per dirne alcuni: nel novembre del 2019 il massacro di 1500 iraniani, durante una settimana di blackout internet, perché protestavano contro i rincari del carburante; la caduta di Kabul nell’agosto 2021; l’inizio del movimento femminile “donna vita libertà” in Iran nel settembre 2022 con la morte di Jina Amini; l’invasione russa in Ucraina e l’inizio della guerra tra le parti nel febbraio 2022; l’attacco di Hamas a Israele il 7 ottobre 2023 e di seguito il conflitto che include altri paesi della zona, incluso l’Iran. I presupposti e le esigenze per salire sulle basi per il dialogo ora sono rafforzati e sono più cogenti rispetto al passato. Quanto “oggi” siamo in grado di sperimentare un dialogo? Intendo un dialogo in grado di esprimere un’esperienza esistenziale comune, una lingua non convenzionale che trovi le sue ragioni nell’ora e nel qui, nelle radici comuni.”

Zoya Shokoohi

Informazioni

Partecipazione gratuita, fino ad esaurimento posti, con prenotazione obbligatoria al
CUP Tel. 030.2977833-834 cup@bresciamusei.com

Dalle ore 16.00 alle ore 21.00, in occasione del finissage della mostra Finché non saremo libere allestita presso il Museo di Santa Giulia, l’ingresso sarà gratuito per tutti i visitatori (ultimo ingresso ore 20.15).

Gli artisti

Zoya Shokoohi

Zoya Shokoohi (Iran, Isfahan, 1987), artista multidisciplinare, proveniente da una formazione scientifica e artistica, si è successivamente laureata in Pittura e poi in Nuovi linguaggi espressivi, specializzandosi in antropologia museale e artistica; dall’Iran si è trasferita in Italia nel 2015. In questo spostamento, ricerca la sua posizione all’interno di un contesto urbano occidentale. Per questo motivo, la maggior parte del suo lavoro si concentra sulle “attività necessarie dell’uomo contemporaneo” e anche sugli aspetti paradossali della vita contemporanea. Nel suo lavoro, spesso crea micro-utopie, per mettere in discussione il futuro in quel contesto utopico.

Attualmente alcune delle sue opere sono esposte in Finché non saremo libereesibizione in corso presso il Museo di Santa Giulia.

Vitalii Fedotov

Vitalii Fedotov è nato a Lugansk (Ucraina) il 27 ottobre 1994. Dal 2012 al 2014 studia all’Accademia Statale della Cultura e delle Arti di Lugansk. Allo scoppio di guerra lascia l’Accademia di Lugansk e si trasferisce a Kiev, dove soggiorna per un breve periodo. Dal 2014 al 2017 è iscritto alla Scuola di Pittura di Prof. Carlo Pizzichini presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze. Successivamente perfeziona gli studi al Biennio di Arti Visive e Nuovi Linguaggi Espressivi sempre presso Accademia di Belle Arti di Firenze. Vive e lavora tra la Toscana e l’Alto Adige.

Vitalii Fedotov è altresì Co-Founder e Vice Presidente dell’Associazione Culturale Onlus ONOUKA ETS, fondata in risposta all’Emergenza Ucraina per assistere l’integrazione culturale dei bambini fortemente segnati dal conflitto militare tutt’ora in corso e all’esodo involontario.