15 Aprile 2024 - 21:00 / Sala 1 / v.o. sott.ita

Una storia d’amore in un mondo in rovina, due giovani nella Russia di Putin, la compagnia solo di sé stessi e di una telecamera: un commovente ritratto-testamento lungo dodici anni, che diventa il messaggio scioccante di un popolo messo a tacere.

Info

Un film di
Marusya Syroechkovskaya
Origine
Svezia, Norvegia, Francia, Germania, 2022
Durata
103′
Genere
Documentario

PRIMA VISIONE

Girato nel corso di 12 anni (dal 2005 al 2017), è il resoconto di una storia d’amore in un mondo dove mancano o non si vedono prospettive, nella periferia russa del decennio scorso. Marusya, una 16enne insofferente al regime della “Federazione della depressione”, si propone di rientrare nelle statistiche dei suicidi giovanili entro la fine dell’anno. Porta con sé solo la telecamera, dono di famiglia. Ma poi incontra Kimi, suo coetaneo, in un concerto grunge, e tra i due nasce un’inaspettata e travolgente storia d’amore, intrappolata – come sono loro – nella risacca di un governo oppressivo. Insieme, Marusya e Kimi filmano l’euforia, l’ansia e la disperazione della loro gioventù, alimentata da droghe e musica. Si alternano momenti lucidi e acidi, con i Joy Division in cuffia, e stridono le chitarre e i synth in sottofondo, come le grida no future di un mondo punk fuori stagione, interiore e introverso, in un sopito clima post-sovietico. Il tempo scorre, scandito dai discorsi di fine anno, ora di Putin, ora di Medvedev, del tutto simili tra loro. Quando la dipendenza minaccia di far svanire Kimi per sempre, la telecamera di Marusya diventa l’ultima possibilità per salvare l’amico.

Lungometraggio d’esordio della regista russa, presentato in anteprima mondiale al Vision du Réel e al Festival di Cannes in “Acid”, il film si è aggiudicato diversi premi a numerosi festival internazionali, tra cui il Festival dei Popoli in Italia.

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