Rino la mia ascia di guerra
16 Maggio 2017 - 21:00
Andrea da bambino aveva un eroe: “il Rino”. Rino è stato il mentore di Andrea. Partigiano, comunista: diverso da tutti. Da anni Andrea pensava a un film su Rino partigiano. Ma oggi Rino non può più raccontare: ha il morbo di Alzheimer. Andrea comincia a rivedere le decine di cassette con registrate le storie dell’amico, trova documenti e filmati Super 8 di Rino emigrato in Svizzera. Il rapporto di Andrea con Rino cambia, l’”eroe” di ieri è oggi un uomo da accudire, Andrea deve affrontare la propria nuova fase, la maturità. Anche il progetto filmico cambia direzione: sarà più complesso, più profondo, più sofferto.
Apro armadi e fascicoli, trovo vecchie pellicole girate da lui. Riguardo le vecchie cassette cercando un uomo e non solo l’eroe. Mi metto in viaggio in cerca di Rino. Qualcuno ha scritto che le storie sono asce di guerra da disseppellire. Questa è la mia.
Rino è stato per me il nonno che non ho mai avuto. Insieme abbiamo iniziato questo film vent'anni fa, senza rendercene conto. Mi ha dato in mano la sua telecamera video8 e con quella ho cominciato a filmarlo, nella convinzione che fosse importante raccontare la sua storia. Nel corso degli anni Rino e? invecchiato, io sono cresciuto, gli strumenti di ripresa si sono evoluti.
Quando due anni fa Rino ha perso la memoria mi sono deciso a terminare il film, recuperando tutto quello che avevamo girato insieme e ricercando in casa sua le VHS e i super8 girati da lui. In quel materiale ho scoperto un Rino che non avevo mai conosciuto. Non l'eroe partigiano, ma un uomo tranquillo, che amava la natura e i cavalli, affascinato dal cinema. La prima persona che ha intuito che un giorno avrei raccontato delle storie. (Andrea Zambelli)