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Il progetto espositivo di Fondazione Brescia Musei e Fondazione Tassara prosegue fino al 5 novembre

Grande successo per la mostra I Nodi dei Giardini del Paradiso, co-promossa da Fondazione Tassara e Fondazione Brescia Musei e aperta fino al 5 di novembre nel Grande Miglio del Castello di Brescia.

Nei primi cinque mesi i visitatori hanno superato le 30 mila presenze confermando come la proposta culturale innovativa di affiancare l’arte contemporanea a un nucleo di preziosi manufatti tessili, parte della collezione donata dall’imprenditore Romain Zaleski alla Fondazione Tassara, continui a emozionare.

La mostra è stata anche un esempio virtuoso di collaborazione tra privato e pubblico che ha consentito di rivitalizzare lo spazio magnifico del Castello di Brescia.

LETIA- Letizia Cariello e Giovanni Valagussa: tra corde e velari l’arte contemporanea capace di parlare a tutti

«Non solo come co-curatrice ma soprattutto come artista, sono davvero felice e gratificata» ha detto
LETIA-Letizia Cariello. «Quando ho deciso di inserire i tappeti della collezione Zaleski all’interno di una mia installazione perché diventassero parte di un’unica grande opera, il mio desiderio era di trasmettere a un pubblico vasto ed eterogeno un sentimento preciso. Un sentimento di energia trasformazione e, diciamolo!, di amore. Non avrei mai potuto farlo senza la fiducia piena dell’ingegner Romain Zaleski, oltre al supporto di Fondazione Brescia Musei, della Fondazione Tassara e, naturalmente, del Comune di Brescia. Oggi, mi prendo il lusso di dedicare questo meraviglioso risultato al suo animo coraggioso e curioso».

Le sale di stoffa, fili, corde tese e tappeti, appesi come stendardi o gonfaloni, sono diventate nei mesi meta continua di visite e spazio di socialità dove poter fruire gratuitamente di arte e cultura.

«La mostra che abbiamo ideato al Castello a Brescia è stata premiata dall’interesse dei visitatori per la sua originalità e creatività, pur ruotando attorno a un tema “difficile” come quello dei tappeti antichi» ha dichiarato il co-curatore Giovanni Valagussa. «I punti di forza ne sono stati la scelta di pezzi straordinari della Collezione Zaleski, individuati nell’area dell’Asia Centrale, e il loro confronto con l’istallazione di arte contemporanea di Letizia Cariello e con il video-racconto di Wladimir Zaleski. Aver superato i 30 mila visitatori ci conferma come sia stato importante aver costruito proposto una storia da narrare e cioè l’idea del viaggio lungo l’antica Via della Seta, rendendola visibile attraverso gli splendidi tappeti antichi e la suggestione degli evocativi intrecci di corde e velari. L’ambiente immersivo della grande sala espositiva si è trasformato così in una porta che si apre su un mondo lontano, nel tempo e nello spazio: sempre più oggi chi visita una mostra o un luogo d’arte cerca impressioni e sensazioni, sorprese e novità su ambiti sconosciuti ed è quello che abbiamo cercato di fare con leggerezza e fantasia».

Il percorso

Fino al 5 novembre il pubblico potrà ancora ammirare gratuitamente il percorso costituito da 35 tappeti provenienti dall’area del Turkestan e da otto opere di arte contemporanea legate al tessile inserite in un’unica e inedita installazione site-specific realizzata da LETIA-Letizia Cariello, artista, autrice delle installazioni e co-curatrice della mostra insieme allo storico dell’arte Giovanni Valagussa.

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